Liste di attesa sempre in apnea: ecografie e mammografie impossibili, primo semestre da dimenticare

Liste di attesa sempre in apnea: ecografie e mammografie impossibili, primo semestre da dimenticare
Liste di attesa sempre in apnea: ecografie e mammografie impossibili, primo semestre da dimenticare
di Martina Marinangeli
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Lunedì 18 Settembre 2023, 03:55 - Ultimo aggiornamento: 19 Settembre, 08:37

ANCONA - Un primo semestre da dimenticare. Il 2023 porta ancora le cicatrici che lo tsunami Covid ha lasciato sul sistema sanitario e a farne le spese sono soprattutto le liste di attesa, con le agende ambulatoriali ed ospedaliere andate fuori controllo in tutta Italia. E le Marche non fanno eccezione. Per molte prestazioni, i tempi medi per fare visite o esami sforano - e di parecchio - i tetti previsti nel Piano nazionale di governo delle liste di attesa. Il monitoraggio pubblicato sul sito della Regione aggiorna i dati ex post (ovvero il tempo intercorso tra la richiesta di prenotazione e l’effettiva erogazione della prestazione) a giugno, permettendo così di tracciare l’andamento del primo semestre dell’anno. 


L’andamento


E per alcuni esami in particolare, la situazione appare decisamente critica.

A subire i contraccolpi di una stortura che sta mettendo in crisi l’intero Sistema sanitario nazionale sono soprattutto le donne, che per prenotare una mammografia o un’ecografia devono ormai appellarsi al santo di fiducia. O, molto più laicamente, rivolgersi al privato. La prestazione più ad ostacoli risulta essere la mammografia bilaterale che sfora i tempi massimi stabiliti dalla normativa in tutte le classi di priorità (Breve: entro 10 giorni; Differibile: entro 30 giorni per le visite ed entro 60 per gli accertamenti diagnostici; Programmata: entro 120 giorni). 


La priorità


Nei primi sei mesi dell’anno, la situazione non è migliorata di una virgola. Prendiamo in esame le prestazioni di classe P (Programmata): se a gennaio il tempo medio di attesa per ricevere la prestazione era di 248 giorni, a giugno siamo arrivati a 251: oltre il doppio rispetto ai tempi stabiliti dal Pngla. E nell’ospedale che rappresenta il fiore all’occhiello della sanità marchigiana, ovvero Torrette, l’attesa supera l’anno. Va detto che, in questo caso, si genera un problema nel problema: in quanto polo d’eccellenza, molti pazienti vogliono curarsi qui, anche per patologie che non richiedono l’alta specializzazione garantita dal nosocomio. Cosa che contribuisce ad allungare le liste d’attesa. Ma anche tenendo conto di questo aspetto, è la situazione in generale a destare preoccupazione. 


Nello stesso semestre, l’ecografia bilaterale al seno è rimasta praticamente sospesa nel tempo a livello regionale: per ricevere questa prestazione nella classe P ci volevano 239 giorni di attesa a gennaio e ce ne volevano 239 a giugno, con oscillazioni minime nel mentre. Un’eternità. E il rischio è che anche la prevenzione risenta di questo cortocircuito. Consapevole dei danni ingenerati nei meccanismi sanitari dalla pandemia, il Ministero della Salute aveva stanziato fondi ad hoc per recuperare, nel 2022, le prestazione saltate in era Covid. Alle Marche, nello specifico, erano andati 12.861.641 euro, ma la spesa rendicontata si è fermata a 4.694.188 euro, ovvero il 36,5% del totale. 


La battuta d’arresto


Una percentuale residuale che, declinata nel concreto delle prestazioni, si traduce in un recupero di appena il 32% dei ricoveri chirurgici programmati, del 20% negli screening oncologici e del 31% nelle prestazioni ambulatoriali. Per invertire la rotta, la giunta regionale ha approvato, ad agosto, il Piano operativo per il miglioramento delle liste di attesa, che mette sul piatto 9 milioni, stimando un recupero dell’89% delle prestazioni saltate entro la fine dell’anno. Una tabella di marcia serrata per rimettere il Sistema sanitario regionale sui giusti binari, ora che tutti i tasselli - dalla riforma del settore ai nuovi direttori delle aziende, fino al Piano socio sanitario - sono stati messi al loro posto. A questo punto, è davvero vietato sbagliare.

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