Porto Recanati, la barca si ribalta
tra gli scogli: pescatori salvati dai colleghi

Porto Recanati, la barca si ribalta tra gli scogli: pescatori salvati dai colleghi
di Emanuela Addario
3 Minuti di Lettura
Martedì 20 Novembre 2018, 11:58
PORTO RECANATI - Tragedia sfiorata a pochi metri dalla spiaggia. Un’onda improvvisa ribalta il peschereccio “Camillo padre” di Domenico Buffarini, presidente dell’associazione Piccola pesca. A salvare la vita del giovane pescatore e di un altro uomo a bordo del peschereccio è stata la prontezza dei colleghi che da riva si sono catapultati in mare portando in salvo i due.
  
L’episodio è accaduto domenica mattina poco dopo le 10. Domenico Buffarini ed un collega avevano messo l’imbarcazione in acqua e tentato l’uscita per andare a posizionare le reti: un’operazione che si potrebbe definire routinaria e che tutti i pescatori della piccola pesca eseguono giornalmente. La domenica era fredda e il mare appena increspato. «Noi lavoriamo tutti i giorni e verso quell’ora siamo soliti andare a posizionare le reti - racconta Buffarini ancora sotto choc- Sono nato tra le reti e da sempre trascorro tutte le mie giornate sull’imbarcazione di famiglia». Domenico era da poco uscito in mare. Davanti alla riva, a circa 5 metri, ci sono due file di scogliere: una emersa e più alta e quella poco più al largo più sommersa e ormai non più allineata perché le correnti di questi mesi hanno spostato i massi.
 
«Improvvisamente un’onda si è abbattuta violentemente contro l’imbarcazione piegandola in acqua - racconta il pescatore - Il problema insiste proprio su queste due file di scogliere. Quando arriva l’onda una fa da rimbalzo all’altra così che la forza del mare raddoppia e si scaglia verso riva. Purtroppo io mi sono trovato in quel momento in mezzo. L’onda si è abbattuta con forza sul mio peschereccio che automaticamente si è piegato su un fianco ed ha iniziato a imbarcare acqua». L’incidente coglie di sorpresa il marinaio che perde l’equilibrio e cade.
 
«La forza dell’onda è stata tremenda. Per fortuna chi era a riva e ha assistito alla scena si è subito catapultato a soccorrerci. Io mi sono ritrovato sotto all’imbarcazione travolto dalle onde e schiacciato dal suo peso. In quel momento ho pensato di morire. E chi mi stava facendo morire era proprio la mia barca, quel mezzo sul quale passo sin da ragazzino tutto il tempo». I pescatori che in quel momento erano a riva intenti a sistemare le reti si sono subito allertati. In quel momento, ne erano parecchi. «Erano sette o otto persone che nel giro di pochi minuti hanno raggiunto me e l’altro pescatore che era uscito per venire a mettere le reti. Siamo riusciti a rimettere in sesto il mio “Camillo padre” e riportarlo a riva», dice il giovane.
 
Buffarini il quale coglie l’occasione per lanciare un appello. «Non dobbiamo aspettare che succeda un altro incidente che potrebbe rivelarsi anche più drammatico. Quelle scogliere così come sono posizionate non vanno bene. Sono pericolose e le piccole imbarcazioni riescono ad uscire solo con il mare piatto. Ma noi dobbiamo mangiare tutti i giorni e dobbiamo uscire anche se c’è pericolo appena il mare si fa grosso. Abbiamo tante spese, ogni imbarcazione per il posto tra spese varie paga 1.200 euro l’anno, noi viviamo di piccola pesca e abbiamo il diritto, con tutti i rischi, di uscire con le imbarcazioni in maniera sicura».
© RIPRODUZIONE RISERVATA