MACERATA La presentazione iniziale è stata fatta nel maggio scorso, quello in corso doveva essere l’anno della definizione dei lavori, ma il complesso progetto delle ciclovie maceratesi - un tracciato che si estende per una quarantina di chilometri lungo i vari versanti della città - ha subito una serie di rallentamenti e si ripresenta ora “ai nastri di partenza” dopo essere stato rivisitato. Un anno perso o guadagnato? È semplicemente accaduto che, a fronte delle trenta osservazioni presentate da diversi proprietari delle aree da espropriare e di alcune associazioni, il Comune abbia rivisto le indicazioni progettuali tagliando fuori dal percorso alcuni chilometri di nuovo tracciato che andavano ad occupare aree a ridosso di fossi reputati a rischio.
Le soluzioni
Quindi si è fatto ricorso a soluzioni alternative e al ricorso - per alcuni tratti- a stradine e sentieri già esistenti e spesso di proprietà comunale.
La spesa
Tre milioni di euro la spesa prevista, fondi derivanti dal contratto istituzionale di sviluppo (Cis). Il percorso collega le aste fluviali del Potenza e del Chienti con percorsi di crinale e vallivi. Cinque i percorsi delineati: quattro lotti principali e un percorso secondario di collegamento con Fontescodella. Il dettaglio. Il tracciato del Fiume Potenza – Sasso d’Italia inizia il suo percorso ai confini cittadini in località Acquesalate; si interrompe p
er un tratto in prossimità di un’area in erosione, per riprendere su strada fino a Villa Potenza. Da qui il tracciato si trova su sede propria fino all’innesto con contrada Mozzavinci. Si prosegue poi fino alla località Consalvi per poi procedere lungo un percorso esclusivo fino al Sasso d’Italia. Il tracciato del Fosso Ricci – Collevario si sviluppa quasi esclusivamente su sede propria, tranne il tratto iniziale in contrada Consalvi, che innesta il percorso del fiume Potenza e alcuni attraversamenti su strade locali e/o provinciali. Il percorso del fosso Trodica si sviluppa quasi esclusivamente su sede propria, tranne il tratto iniziale in contrada Montanello e alcuni attraversamenti su strade locali e/o provinciali. Il tratto lungo il lungofiume Chienti è diviso in due porzioni: un tratto urbano che connette il fosso Ricci con la stazione di Sforzacosta e un tratto extraurbano che si sviluppa quasi esclusivamente lungo l’asta fluviale, su sede propria, fino a Piediripa. Il percorso secondario di Fontescodella avrà la funzione di collegare la ciclabile esistente in prossimità del palasport con il quartiere residenziale in via 11 Settembre.