MACERATA - Effettuano un controllo in un centro massaggi di Macerata dove venivano eseguiti a richiesta anche massaggi, per così dire “hot”. Carabinieri aggrediti e poi calunniati.
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Tre cinesi nei guai. Due extracomunitari sono diventati nel frattempo irreperibili.
La vicenda è finita ieri all’attenzione del giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Macerata, Claudio Bonifazi, e del pubblico ministero Stefania Ciccioli.
L’attività era stata sospesa e dopo 5 giorni i militari erano passati per un nuovo controllo trovando il centro aperto, all’arrivo dei carabinieri, però, i tre cinesi avrebbero reagito con violenza aggredendo fisicamente i militari e pronunciando frasi intimidatorie. Non solo. La titolare era andata dalla polizia e aveva denunciato i carabinieri di concussione. Si era inventata che i militari dopo aver sottratto i documenti di lei e della dipendente, si sarebbero rifiutati di restituirli se non in cambio o di una prestazione sessuale gratuita o del pagamento di 500 euro. La denuncia della falsità le è costata l’accusa di calunnia. Ieri mattina il giudice, preso atto dell’irreperibilità della titolare e della dipendente, ha sospeso il procedimento a loro carico rinviando l’udienza a dicembre del prossimo anno, mentre per quanto riguarda la posizione dell’interprete difeso dall’avvocato Jacopo Allegri e accusato del solo reato di resistenza a pubblico ufficiale (reato che scollegato dagli altri del procedimento non è di competenza del giudice dell’udienza preliminare, ndr) il giudice ha disposto la trasmissione degli atti in procura per la formulazione della citazione diretta a giudizio.