Macerata, oggi il corteo antifascista
Marcia dei 10mila nella città assediata

Il centro blindato
Il centro blindato
di Lorenzo Sconocchini
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Sabato 10 Febbraio 2018, 12:00 - Ultimo aggiornamento: 13:09

MACERATA Sette giorni dopo la giostra di fuoco di un invasato dell’ultradestra che sparava ai neri, su quelle stesse strade marcerà oggi un corteo di antifascisti in arrivo dai quattro angoli d’Italia, almeno seimila persone, forse più di diecimila, come si augurano i centri sociali che hanno promosso il raduno rimasto in bilico fino alle 17 e 30 di ieri. Solo a metà pomeriggio, dopo che nei giorni scorsi il ministero dell’Interno aveva annunciato una moratoria per diradare il clima di odio che avvolge Macerata “città della pace”, è arrivato il via libera della Prefettura, scongiurando il rischio di vedersi piombare lo stesso migliaia di persone per una manifestazione non autorizzata.
 

 




Nervi scoperti
Invece, nonostante una settimana di nervi scoperti e gli scontri di giovedì sera, con la polizia che ha respinto i militanti di Forza Nuova arrivati in centro nonostante il divieto, «non sussistono - scrive la Prefettura - ragioni di ordine e sicurezza pubblica per un provvedimento di divieto». I manifestanti troveranno comunque una città blindata, con scuole, musei, il teatro Lauro Rossi e persino le chiese e molti negozi chiusi, con il trasporto pubblico fermo già delle 13 e 30, un’ora prima del raduno fissato ai Giardini Diaz. Trecento tra poliziotti e carabinieri, con reparti mobili arrivati di rinforzo, vigileranno sul corteo. Già dal mattino posti di blocco faranno da filtro agli ingressi alla città, sulle strade che salgono dalle frazioni di Piediripa, Sforzacosta e Villa Potenza. E saranno presidiati, per evitare intrusioni, tutti i varchi che dalle mura portano al centro storico, con pattuglie rinforzate anche nelle zone più commerciali, come i corsi Cavour e Cairoli.
 
La rete internazionale
La guardia resta infatti altissima, con l’intelligence del Viminale che da giorni sta monitorando il network della galassia antagonista per scongiurare il pericolo che nel corteo antifascista e antirazzista s’infiltrino gruppi violenti intenzionati ad alzare il livello dello scontro in un clima che è già tesissimo. Sembra escluso, come confermava anche ieri la questura di Macerata, che arrivino dall’estero manifestanti e frange di estremisti, anche se in altre città europee, come ad esempio Amsterdam, si svolgeranno manifestazioni “gemelle” con quelle di Macerata. In una città sfibrata, dopo dieci giorni di passione tra il cadavere squartato di Pamela Mastropietro e la caccia al nero di Luca Traini, girano voci incontrollate, suggestioni che si alimentano con il passaparola. C’è chi racconta di aver sentito dire che nei centri commerciali ragazzi comprano felpe nere “no logo” con il cappuccio. E va ancora decifrato, perché potrebbe essere solo una sinistra coincidenza, il ritrovamento di alcune mazze di ferro, rinvenute ieri dai netturbini in via Armaroli, in una zona del centro storico a ridosso della mura medievali fuori dalle quali oggi passerà il corteo.

L’intento pacifico
Prendono le distanze i centri sociali coinvolti nell’organizzazione. «L’intento era di fare una manifestazione pacifica per ribadire i valori dell’antifascismo e dell’antirazzismo, e così sarà», dicevano alcuni attivisti lasciando la questura dopo il via libera al corteo. «Abbiamo dialogato con tutte le realtà nazionali di movimento e l’intenzione di tutti è quella di fare un corteo pacifico e antifascista, su questo siamo stati sempre molto chiari», aggiunge Daniele Ciaffaroni, tra gli attivisti presenti alla riunione con il prefetto e le forze di polizia.
Prefettura e questura smorzano molto i toni sottolineando che è stato concordato «un percorso che, pur non limitando il diritto di manifestare liberamente, non arreca grave disagio alla città già colpita dai recenti fatti di cronaca» e che il via libera è arrivato «a conclusione di un sereno e responsabile confronto» con i promotori della manifestazione che si sono impegnati «a garantirne il carattere pacifico».

La sinistra arriva divisa all’appuntamento, a cui hanno aderito quasi 200 tra circoli, associazioni e centri sociali.
Non ci sarà il Pd (sarà presidiata la sede di via Spalato, tra i bersagli di Traini) che scenderà in piazza il 24 a Roma, mentre saranno presenti quelli di Liberi e Uguali, con Civati e Fratoianni. Aderiscono la Fiom, Emergency con Gino Strada e l’Arci, tanti circoli Anpi d’Italia, ma non l’Anpi Nazionale. Arriveranno rappresentanti di associazioni antirazziste, coordinamenti migranti, centri sociali praticamente da tutte le regioni (anche un minivan con i torinesi di Askatasuna) insieme agli attivisti dei movimenti storici marchigiani, dal Tnt di Jesi al Csa Sisma di Macerata, dall’Ambasciata dei diritti a Ya Basta Marche. Tra loro anche Karim Franceschi, il giovane senigalliese che ha combattuto contro l’Isis a Raqqa.

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