Veronica Panarello, la difesa spiega la strategia dell'appello: «Ecco come dimostreremo che non ha ucciso Loris»

Veronica Panarello, la difesa spiega la strategia dell'appello: «Ecco come dimostreremo che non ha ucciso Loris»
di Alessia Strinati
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Mercoledì 6 Giugno 2018, 16:12 - Ultimo aggiornamento: 7 Giugno, 16:04
Si avvicina la data del processo di Appello per Veronica Panarello, la mamma del piccolo Loris Stival, accusata dell'omicidio del figlio di 8 anni avvenuta il 29 novembre 2014 a Santa Croce Camerina. L'avvocato Villardita continua a sostenere l'innocenza di Veronica e durante un'intervista a Mattino 5 ha spiegato quale sarà la strategia della difesa. 

Loris, «da Veronica niente movente né incapacità». Il legale intervistato a Mattino Cinque Video



Secondo il legale ci sarebbe una contraddizione nel movente del delitto. La donna non aveva alcun motivo per uccidere il figlio, sostiene il legale, e nonostante l'accusa abbia risposto che Veronica fosse affetta dalla sindrome di Medea, a Veronica non è stata riconosciuta nemmeno la semi infermità mentale. La mamma era perfettamente lucida al momento del delitto e non avrebbe avuto alcun motivo per fare del male a suo figlio.

«Arrivare a una sentenza di primo grado e poi d'appello senza aver trovato un movente mi sembra sia assolutamente riduttivo. È vero, un omicidio non sempre necessita di un motivo ma qui non siamo di fronte a un processo di mafia o a un killer. Stiamo parlando di una madre che uccide un figlio, un'anomalia sotto il profilo esistenziale», ha spiegato Villardita. Solo alla fine del processo si vedrà cosa ne sarà della Panarello a cui, intanto, è stata tolta la podestà genitoriale del secondo figlio.  
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