Case, infrastrutture, opere pubbliche, servizi. Ma per far tornare a vivere le nostre colline e, soprattutto le nostre meravigliose montagne, bisogna per il futuro far leva sulla fiscalità. Non un contentino però. Servirebbe un piano vero, con un azzeramento dell’Irpef per chi si trasferisce a vivere nelle aree del cratere. Magari puntando su una categoria specifica di persone come possono essere gli anziani. Ancora una volta proviamo a focalizzare l’attenzione sulla ricostruzione post sisma che tanto catalizza l’interesse nelle province del sud delle Marche.
D’altronde si tratta della nostra ripartenza, di un’occasione storica di rilancio dei nostri territori martoriati dal terremoto ormai più di sette anni fa che hanno ora l’opportunità di riscattarsi e voltare pagina. Si stanno spendendo tantissimi soldi pubblici per ricostruire: case nuove, strutture antisismiche e sicure. Si cerca di salvaguardare i servizi. Tutto bellissimo. Il commissario alla ricostruzione Guido Castelli è stato di recente riconfermato alla guida della struttura commissariale per un altro anno, per tutto il 2024. Gode della totale fiducia della presidente del Consiglio Giorgia Meloni e si sta impegnando al massimo, glielo riconoscono anche i suoi avversari politici, per dare impulso alla ripartenza del cratere. L’altro giorno, inaugurando l’ufficio speciale della ricostruzione a Castelraimondo, ha fornito i dati aggiornati del suo impegno. Nel 2023 è stato liquidato alle imprese che lavorano nei cantieri del sisma il 73% in più rispetto al 2021, il 37 in più rispetto al 2022. Inoltre, con l’ordinanza sulle opere pubbliche del marzo scorso, Regione Marche e struttura commissariale hanno approvato un piano di opere pubbliche di 640 milioni di euro: il 95% di questi lavori è stato avviato come progettazione. Non era scontato.
Le cose stanno prendendo una giusta piega. Quello che ora dovrebbero fare i sindaci del cratere e Castelli, di pari passo alla ricostruzione fisica dei luoghi, è impegnarsi tutti insieme per trovare misure adeguate ed incentivanti per il ripopolamento delle zone montane.
Molte trasmissioni televisive hanno parlato in passato del fenomeno Portogallo, per un periodo meta prediletta dei pensionati italiani proprio in virtù delle tasse più basse. Di recente è venuto a galla il caso Albania. Anche lì la fiscalità è particolarmente premiante e molti anziani scelgono di trasferirsi sull’altra sponda dell'Adriatico. Per il cratere qualcosa già si è fatto per i redditi da pensione esteri anche se le ricadute sul territorio del provvedimento non sono state così evidenti. Serve un incentivo più netto, una misura molto favorevole. Magari da sperimentare per qualche anno. L’auspicio è che anche su questo tema si accendano il prima possibile i riflettori così che ricostruzione fisica nell’area del cratere sismico e ripopolamento delle aree interne vadano di pari passo. Una sfida molto importante da vincere per il futuro della nostra regione, per un rilancio vero, per una ripartenza concreta.