«Picchiate sul bus perché avevamo il velo,
calci e pugni da una ragazza: ci ha chiamato terroriste»

«Picchiate sul bus perché avevamo il velo, calci e pugni da una ragazza: ci ha chiamato terroriste»
«Picchiate sul bus perché avevamo il velo, calci e pugni da una ragazza: ci ha chiamato terroriste»
2 Minuti di Lettura
Giovedì 21 Marzo 2019, 13:32 - Ultimo aggiornamento: 6 Marzo, 18:21

Due ragazze picchiate perché avevano il velo su un autobus, da una ragazza: lo ha raccontato su Facebook una giovane musulmana, Fatima Zahra Lafram, in un video che è diventato virale. «Oggi una ragazza ci ha strappato il velo dalla testa - ha scritto nel suo post a corredo del video - Con lui ha tirato via tutti i valori su cui è fondata l’Europa. Ha distrutto e umiliato non solo noi, ma anche tutti quelli che credono nella libertà».

L'autista senegalese sorvegliato a vista. La mamma di un'alunna: «Stanotte non ha dormito»

Il fatto sarebbe avvenuto su un bus di linea di Torino: «Eravamo sul pullman di ritorno dal centro - racconta la giovane che indossa un velo nero - una mia amica si è allontanata da un cane e una ragazza, dopo averle gridato 'Vi spaventate per un cane e poi fate gli attentati terroristici!', le ha strappato il velo. Abbiamo chiamato la polizia, e quella ragazza ci ha colpito ancora». Nel video la ragazza è in ospedale: «Ci ha riempito di pugni, mi ha dato un calcio, sono in ospedale perché sto per fare una lastra e ho appena smesso di piangere, come potete vedere», le sue parole. 



Terrore sul bus, ecco perché Ouesseynou Sy era alla guida. L'azienda: «Test sempre superati»

Nel racconto Fatima elogia anche il comportamento dei passeggeri dell’autobus, che non sono rimasti indifferenti alle due ragazze:
«Tutto il pullman si è agitato, abbiamo fatto chiudere le porte, l’autista si è fermato e abbiamo chiamato la polizia - dice - tutti i passeggeri hanno voluto testimoniare con noi». «Per tutti quelli che pensano che l’islamofobia non sia una cosa reale, noi lottiamo tutti i giorni contro questi episodi perché invece sono reali - conclude Fatima - è la prima volta però che le prendo, ed è stato umiliante, anche perché è la polizia stessa a sapere di avere le mani legate».

© RIPRODUZIONE RISERVATA