Chi avrà raggiunto 62 anni di età e 38 di contributi entro il 31 dicembre 2018 potrà andare in pensione il primo aprile del 2019, appena trascorsa la finestra trimestrale. Non ci saranno quindi graduatorie a seconda dell'età e dei requisiti ma sarà prevista una clausola di garanzia qualora si spenda più del previsto con l'allungamento delle finestre da tre a sei mesi.
Per i lavoratori pubblici che abbiano raggiunto i requisiti entro marzo 2019 la prima finestra sarà il 1 ottobre. Lo si apprende da fonti vicine al dossier.
Il Governo stimerà nella Relazione tecnica sulla cosiddetta quota 100 l'adesione dell'85% degli aventi diritto all'uscita anticipata avendo maturato 38 anni di contributi con almeno 62 anni di età. Lo si apprende da fonti vicine al dossier di riforma della previdenza. Si stima di spendere, anche grazie all'introduzione delle finestre trimestrali per i lavoratori privati e semestrali per i pubblici quattro miliardi nel 2019 e otto miliardi nel 2020. Si ipotizza di introdurre la misura con un emendamento alla legge di Bilancio.