Questo andamento è dovuto in primo luogo, spiega l'Istat, all'accelerazione della crescita dei prezzi dei beni e in particolare dell'energia, le cui spese incidono maggiormente sul bilancio delle famiglie meno abbienti, e in secondo luogo al rallentamento di quella dei servizi, in particolare dei servizi relativi ai trasporti, che invece pesano di più sul bilancio di quelle più abbienti.
L'Istat ha rivisto al ribasso le stime sull'andamento dei prezzi del cosiddetto carrello della spesa.
Per i prodotti di largo consumo, la crescita dei prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona da +0,9% di novembre si porta a +0,7% (la stima preliminare era +0,8%). Nell'intero anno i rincari medi di questi acquisti sono dell'1,2%, in linea con il tasso di inflazione generale del 2018 e in frenata rispetto al +1,5% del 2017.