Caffè Hag, chiude lo stabilimento
di Torino: licenziate 57 persone

Caffè Hag, chiude lo stabilimento di Torino: licenziate 57 persone
Caffè Hag, chiude lo stabilimento di Torino: licenziate 57 persone
di Giusy Franzese
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Martedì 25 Settembre 2018, 19:07 - Ultimo aggiornamento: 21:52
Un'altra multinazionale che chiude la fabbrica italiana comprata pochi anni fa e se ne va. E' la volta di due storici marchi di caffè:  Hag e Splendid. Oggi il gruppo olandese Jde ha annunciato che dal primo gennaio 2019 chiuderà il sito produttivo di Andezeno, vicino Torino, l'unico sito in Italia dove ancora si producono le due miscele. La conseguenza è molto dolorosa: tutti i 57 dipendenti sono licenziati. Alta la tensione, ovviamente. Con proclamazioni di scioperi, agitazioni dei lavoratori, e enti locali che chiedono all'azienda di ripensarci.

Il gruppo olandese Jde è proprietario della fabbrica piemenotese solo dal  2015. Con la cessazione delle attività dal 2019 la produzione verrà trasferita in altre fabbriche europee. Tutta colpa delle capsule e delle cialde che gli italiani apprezzano sempre di più a scapito della classica miscela, fa sapere l'azienda. «Negli ultimi anni, la domanda di caffè tostato e macinato ha continuato a calare in tutta Europa, a causa dello spostamento delle preferenze di tanti consumatori verso i nuovi e più pratici formati a capsule e cialde. Questo elemento ha creato problemi di sovraccapacità all'interno del network produttivo europeo relativo al caffè tostato e macinato di Jde» dice la multinazionale che si definisce «rammaricata» della decisione.  Data la «consapevolezza dell'impatto che questa decisione avrà sui dipendenti locali, le loro famiglie e la comunità di Andezeno» la società si dichiara «impegnata a lavorare a stretto contatto con i rappresentanti sindacali per identificare, minimizzare e risolvere le implicazioni sociali legate alla chiusura del sito». 

Ma i sindacati non ci stanno. E parlando di «scelta scellerata», replicano:  «E' stata decisione stabilita dall'alto senza la possibilità di discutere soluzioni alternative». Flai Cgil, Uila Uil e Rsu chiedono «l'immediato ritiro dell'apertura della procedura di licenziamento collettivo» e «di riaprire un tavolo sindacale per trovare soluzioni che prevedano il mantenimento dell'occupazione». Nel frattempo proclamano due giornate di sciopero , una già domani,e lo stato di agitazione da parte dei sindacati Uila e Flai. Grande la preoccupazione anche degli amministratori locali. L'assessore regionale al Lavoro, Gianna Pentenero, annuncia  che convocherà il prima possibile un tavolo regionale «chiedendo all'azienda di ritirare la procedura e avviare un confronto con i sindacali e le istituzioni, senza l'inaccettabile pada di Damocle dei licenziamenti».

 
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