Accettò una trasfusione: Grazia
testimone di Geova, perde le tre figlie

Accettò una trasfusione: Grazia, testimone di Geova, ha perso le tre figlie. «Non so dove siano»
Accettò una trasfusione: Grazia, testimone di Geova, ha perso le tre figlie. «Non so dove siano»
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Venerdì 15 Febbraio 2019, 16:14 - Ultimo aggiornamento: 25 Febbraio, 12:04
Grazia Di Nicola ha 48 anni e da tre settimane non ha notizia delle sue figlie. La storia viene da Colliano, in provincia di Salerno, e l'incubo di Grazia, testimone di Geova, è iniziato tre anni fa quando dovette sottoporsi ad un intervento chirurgico e accettò, dopo una lunga riflessione, alcune trasfusioni di sangue: una pratica rifiutata dalla sua religione, ma i medici avevano fatto pressione su di lei affinché cambiasse idea, dal momento che rischiava la morte.

Dopo un travaglio interiore, Grazia accettò di seguire le indicazioni dei medici, ma da quel momento tutta la sua vita cambiò. Il primo trauma fu l'espulsione dai Testimoni di Geova, poi l'allontanamento delle tre figlie, anche loro testimoni di Geova. Accusandola di essere una peccatrice, le tre ragazze di 30, 25 e 21 anni troncarono il rapporto con la famiglia e abbandonarono la casa dei genitori, ospitate da altri testimoni di Geova nella stessa Colliano.




Tre settimane fa l'ultimo choc, le tre figlie hanno lasciato Colliano e ora la famiglia non sa dove siano. «Papà, il vostro fratellino ed io vogliamo solo essere sicuri che stiate bene - dice la donna lanciando un appello alle figlie -. Rispettiamo le vostre decisioni in campo religioso, questo è fuori discussione. Ma voi rendetevi conto del nostro dolore, voi sapete il bene che vi vogliamo, chiamateci». «Questi due orsacchiotti erano delle bambine, ora mi sono rimasti solo loro», le sue parole, guardando con nostalgia i giocattoli delle sue figlie di cui non ha notizie da tre settimane. 

La madre sfoglia l'album di famiglia con le foto delle sue ragazze da piccole, si ferma sull'immagine di loro tre sorridenti attorno all'ultimo nato in ospedale, e non riesce a darsi pace. «Io ho vissuto il terremoto dell'Ottanta - racconta amareggiata -, se quella tragedia si ripetesse oggi, se ci fosse una scossa proprio in questo momento, io non saprei in quale casa sono le mie figlie. Questo non riesco ad accettarlo. È già accaduto in passato un incidente e noi siamo rimasti all'oscuro di quello che era successo, scoprendolo solo molto dopo. Non è normale per un genitore che ha cresciuto con sacrifici i propri figli non sapere dove si trovino, non so che cosa fare, spero che riescano a capire quanto stiamo soffrendo per loro e si facciano vive».



Una precisazione della famiglia
"Siamo le tre figlie di Grazia Di Nicola (che lamentano tra l'altro di non essere state interpellate per conoscere anche la loro versione dei fatti, ndr), la sensazione è che qualcuno aveva deciso di colpire noi personalmente e la nostra religione a prescindere da quale fosse la verità. Non vogliamo perdere tempo a correggere tutte le informazioni errate incluse nell’articolo; quello che ci preme precisare è che noi abbiamo sempre rispettato – e  rispettiamo – nostra madre, a prescindere dalle decisioni che ha preso in campo religioso. Il motivo per cui non siamo più in casa con lei non ha niente a che fare con le nostre credenze religiose". "Ci dispiace - concludono tra l'altro le tre figlie di Grazia Di Nicola - che stiano strumentalizzando la situazione per mettere in cattiva luce la nostra religione".
 

 
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