Papa Francesco grida: «Cessate il fuoco a Gaza», giallo sui parenti degli ostaggi israeliani non ancora ricevuti

Bergoglio ha parlato all'Angelus di oggi

Papa Francesco grida: «Cessate il fuoco a Gaza», giallo sui parenti degli ostaggi israeliani non ancora ricevuti
Papa Francesco grida: «Cessate il fuoco a Gaza», giallo sui parenti degli ostaggi israeliani non ancora ricevuti
di Franca Giansoldati
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Domenica 29 Ottobre 2023, 14:22 - Ultimo aggiornamento: 14:23

Due giorni fa il cardinale Pietro Parolin disse che stava lavorando ad un incontro con i parenti degli israeliani nelle mani di Hamas che si trovavano a Roma e precisava ai giornalisti: «Noi non abbiamo mai parlato di un cessate il fuoco, ma stiamo attenti alle cose umanitarie». Nell'immediatezza del devastante pogrom antisemita del 7 ottobre, il Papa aveva affermato che Israele aveva tutto il diritto di difendersi. All’Angelus di oggi, invece, Papa Francesco, davanti alle immagini di Gaza sotto bombardamenti feroci, ha ripetuto per tre volte quella frase che Israele non vuole sentire: «Fermatevi, cessate il fuoco, la guerra è sempre una sconfitta». E poi la preghiera: «Si lascino spazi umanitari a Gaza, liberare subito gli ostaggi». Nel frattempo si è aperto il giallo dei parenti degli ostaggi che a Roma hanno incontrato tutte le autorità civili, hanno fatto richiesta in Vaticano ma ad oggi dal Papa sembra non sia ancora arrivata la disponibilità di una data. 


Sulla questione del cessate il fuoco si è appena consumata anche una durissima battaglia diplomatica alle Nazioni Unite su una risoluzione che secondo le comunità ebraiche (anche quella italiana) è ambigua visto che non condanna il terrorismo di Hamas e non faceva menzione dei 200 ostaggi, rinchiusi nei tunnel sotterranei di Gaza. L’Assemblea Generale due giorni fa ha adottato una risoluzione avanzata dalla Giordania che è stata approvata con 120 voti a favore, 14 contrari e 45 astensioni tra cui quella dell’Italia. Il documento che chiede il cessate il fuoco a Gaza non e’ vincolante ma esprime la visione della maggioranza e ha dunque forte valore morale.
Gli Stati Uniti hanno votato contro la risoluzione, mentre la Francia si e’ espressa a favore, sottolineando la grave situazione umanitaria a Gaza e affermando che “niente può giustificare le sofferenze dei civili”.

Gli altri Paesi Ue che hanno votato si’ sono Belgio, Irlanda, Luseenburgo, Malta, Portogallo, Slovenia e Spagna.



La risoluzione e’ la prima risposta formale delle Nazioni Unite alle ostilità scoppiate dopo gli attacchi di Hamas in Israele del 7 ottobre, dal momento che il Consiglio di Sicurezza non è riuscito per quattro volte a raggiungere un consenso su qualsiasi azione. La risoluzione non menziona esplicitamente Hamas, una delle principali questioni che aveva portato a un emendamento canadese che non ha ricevuto abbastanza sostegno.

All'Angelus Papa Francesco ha citato padre Ibrahim Faltas, palestinese, francescano e vice della Custodia di Terra Santa. «L’ho ascoltato poco fa nel programma “A Sua Immagine” padre Ibrahim diceva: “Cessate il fuoco! Cessate il fuoco!”. Lui è il vicario di Terra Santa. Anche noi, con padre Ibrahim, diciamo: cessate il fuoco! Fermatevi, fratelli e sorelle! La guerra sempre è una sconfitta, sempre!».

Padre Ibrahim in questi giorni ha lanciato diversi appelli. Il 27 ottobre, nella Giornata di digiuno, di preghiera e di penitenza per la pace nel mondo indetta da Francesco, ha raccontato che Gaza era isolata nelle comunicazioni e attaccata dal cielo, dal mare e da terra. «Penso all’umanità di Gaza devastata, attaccata, oppressa, abbandonata, privata di ogni diritto e di ogni dignità senza che il mondo possa soccorrerla, senza che possa vedere, sentire e condividere il suo dolore».

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