Ballerina uccise il marito con 12 coltellate
Assolta, per il giudice fu legittima difesa

Alessia Mendes, la ballerina che uccise marito con 12 coltellate: per il giudice fu legittima difesa
Alessia Mendes, la ballerina che uccise marito con 12 coltellate: per il giudice fu legittima difesa
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Giovedì 18 Ottobre 2018, 19:47 - Ultimo aggiornamento: 20:07
Aveva subito botte per anni. Poi insulti, angherie. E dopo l'ennesima violenza, la rabbia e la reazione furiosa. Alessia Mendes, ballerina brasiliana di 40 anni, uccise il marito Alessio Rossi dopo l'ennesima baruffa.


Dodici coltellate di cui oggi non dovrà rispondere. Il giudice ha assolto la donna che nel giugno 2017, nel quartiere Campasso di Genova, assassinò il suo compagno-aguzzino.

«Dobbiamo leggere la motivazione, ma è molto probabile che impugneremo la sentenza. Anche perché occorre valutare se ci sono gli estremi per la legittima difesa», ha detto il procuratore capo di Genova Francesco Cozzi dopo l'assoluzione. Per il giudice per l'udienza preliminare quei dodici fendenti furono legittima difesa. Una tesi sostenuta dal legale della donna ma non dalla procura, che tramite il pm Paola Crispo aveva invece chiesto la condanna a 16 anni. 



«La legittima difesa - ha sottolineato Cozzi - deve essere attuale. E non basta avere subito maltrattamenti per giustificare un delitto. La vicenda poi non è così lineare, visto che la vittima è stata uccisa con 12 coltellate». Soddisfatta invece il legale della donna. «Ho creduto sin da subito nell'innocenza della mia assistita - ha detto l'avvocato Rachele De Stefanis - e fondamentale è stata la Bpa, la Bloodstain Pattern Analisys. Abbiamo ricostruito la scena del crimine tramite l'analisi delle tracce di sangue. La scena parla e quello che dice spesso è oggettivo. Io credo sia la prima volta che a Genova venga usata una consulenza di questo tipo».

Rossi, era emerso dalle indagini condotte dagli uomini della squadra mobile, era stato denunciato e indagato due volte per maltrattamenti e lesioni nei confronti della donna. Per una prima vicenda era già stato rinviato a giudizio, mentre per il secondo caso le indagini erano ancora in corso. Episodi tutti avvenuti nell'ultimo anno prima del delitto. Quel pomeriggio di un anno fa, i due litigarono per l'ultima volta. Ma la donna quel giorno impugnò un coltello da cucina e colpì il marito. Rossi provò a scappare, ma si accasciò sul pianerottolo del condominio. La ballerina si barricò in casa minacciando di suicidarsi.

Una funzionaria delle volanti riuscì a parlarle e a farla desistere.
Da quel giorno la ballerina è in carcere. Quando oggi il giudice l'ha assolta si è inginocchiata a terra e ha iniziato a piangere. Le porte del carcere però si apriranno tra qualche settimana, dopo avere scontato una condanna, nel frattempo diventata definitiva, per alcuni grammi di droga che le vennero trovati prima dell'omicidio.
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