San Benedetto, arrestata la banda
che ripuliva appartamenti di lusso

Gli arrestati dell'operazione San Valentino
Gli arrestati dell'operazione San Valentino
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Domenica 17 Febbraio 2019, 08:05
SAN BENEDETTO - Il colpo che hanno messo a segno a San Benedetto è considerato un punto di svolta delle indagini secondo gli investigatori della squadra mobile di Latina che hanno trovato la collaborazione dei colleghi della questura di Ascoli e L’Aquila. In Riviera, infatti, l’abile banda di 10 componenti finita in manette nei giorni scorsi nel capoluogo ciociaro, era andata a segno ma le successive indagini avevano permesso di recuperare l’intera refurtiva, circa un chilo e mezzo d’oro, sottratto in un appartamento della città delle palme. Ma il sodalizio ha colpito anche a Fermo e a Osimo, in provincia di Ancona. Tutto è iniziato con la morte di di Domenico Bardi, 41 anni, ucciso dall’avvocato Palumbo di Latina dopo che il professionista era stato avvertito dall’allarme che qualcuno stava entrando nella sua casa. Gli inquirenti, guidati dal capo della Mobile Carmine Mosca, erano così entrati in possesso dei cellulari del morto e, soprattutto della Postepay che portava con sé grazie alla quale hanno notato numerosi accessi. In un intero anno di analisi e appostamenti la polizia è quindi riuscita a capire come si spostava la banda. In primo luogo individuava nelle famiglie facoltose quelle da visitare. Il giorno del furto si appostavano davanti ai teatri o ai ristoranti e sceglievano i soggetti dalle auto. Si sinceravano quindi degli indirizzi dei proprietari attraverso la targa, consultando appunto la banca dati del Pra-Aci sul web spendendo - tramite la Posepay e un profilo fake - solo 8,83 euro. Scoperta la residenza e confidando nel fatto che i proprietari erano fuori casa, i complici entravano in azione non prima di aver dato mandato alle due donne della banda di citofonare per l’ennesima conferma del via libera. Una volta ottenuto, i malviventi entravano in casa e portavano via tutto il possibile.Il sodalizio non ha agito soltanto a San Benedetto ma in tutto il territorio tra Marche e Abruzzo per un totale di almeno 8 colpi solo nell’anno 2017, quello monitorato. Ma gli inquirenti sospettano, che siano stati in tutto almeno una settantina i colpi in tutta Italia in solo in quel periodo - chissà quanti precedentemente - anche perché un’altra metodologia operativa era quella di ottimizzare il lavoro riducendo i costi. Innanzitutto non tutti i 10 componenti venivano sempre utlizzati ma venivano impiegati a rotazione. Inoltre quelli che entravano in azione si appoggiavano negli hotel del territorio preso di mira ed effettuavano una serie di colpi prima di abbandonare la zona. C’era poi chi era in grado di aprire porte e gli specializzati negli gli attrezzi; chi assumeva il ruolo di palo e chi aveva fiuto per trovare gli oggetti più costosi. I ladri, comunque, colpivano soprattutto nel fine settimana.
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