Cupra Marittima, nel pacco postale con le pentole nascosti quattro chili di cocaina. Arrestata una donna (residente a L'Aquila)

Alcuni panetti di cocaina
Alcuni panetti di cocaina
di Mario Paci
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Martedì 5 Dicembre 2023, 03:10 - Ultimo aggiornamento: 12:07

CUPRA MARITTIMA - Nel pacco contenente un set pentole c’era una “strenna” di quattro chili di cocaina. Ma non sarà un Natale felice per una donna di 47 anni domiciliata a Cupra Marittima da un paio di anni, ma residente a L’Aquila, arrestata ieri mattina dai finanzieri del comando provinciale di Finanza di Varese nel corso di un’operazione finalizzata al contrasto del traffico internazionale di stupefacenti. La cocaina era occultata nel doppiofondo di una pentola. 

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La spedizione

Il pacco, giunto alla Cargo City dell’aeroporto di Malpensa proveniente dall’Ecuador, è stato infatti intercettato dalle Fiamme Gialle impegnate ad analizzare le migliaia di spedizioni ogni giorno nello scalo.

Tra i numerosi tegami visivamente perfetti, uno era più pesante degli altri. Vi era stato ricavato un doppiofondo perfetto tra la parte di cottura e il tegame e conteneva la cocaina. Con l’autorizzazione della magistratura di Busto Arsizio, i finanzieri sono riusciti a risalire ai responsabili del traffico di droga, identificando la reale destinataria della spedizione, consegnata a Cupra Marittima. Il conseguente intervento in flagranza di reato ha consentito alla polizia economico-finanziaria di sequestrare la spedizione contenente più di quattro chili di cocaina e di arrestare l’importatrice. I finanzieri, inoltre, hanno perquisito l’abitazione dell’arrestata e hanno scoperto anche dell’hashish, un bilancino di precisione e due telefoni cellulari che sono stati sequestrati. Questi ultimi saranno sottoposti ad esame da parte dei finanzieri qualificati del Computer Forensics e Data Analysis (CFDA) per l’acquisizione delle prove legate a crimini – specialmente se informatici. Si tratta di una branca dell’informatica forense che prevede il recupero, l’analisi e la documentazione dei dati (anche quelli cancellati) presenti all’interno di computer, hard disk ed altri dispositivi digitali di memorizzazione. Tali operazioni vengono svolte allo scopo di raccogliere ulteriori elementi d’indagine da utilizzare per dimostrare la sussistenza di un reato.

La convalida

Il Gip di Fermo ha quindi convalidato l’arresto operato dalle Fiamme Gialle, disponendo la misura cautelare dell’indagata in carcere vista la gravità della condotta. La pusher organizzava il traffico da casa. Determinanti per la valutazione anche dell’elevato rischio di recidiva, si sono rivelate specialmente le discordanze nelle dichiarazioni rese dall’aquilana, apparse del tutto inverosimili considerata la sua professionalità nell’agire non solo nel ricevere spedizioni ma anche nell’organizzare assieme ad altri soggetti gravati da precedenti penali ulteriori importazioni di spedizioni del tutto simili a quella sequestrata. L’operazione di costante attività di controllo economico-finanziario del territorio effettuato dalla Guardia di Finanza, dimostra come le Fiamme Gialle abbiano un ruolo fondamentale nel contrasto ad ogni forma di traffico illecito, incluso quello internazionale di droga, avendo impedito l’approvvigionamento di un ingente quantitativo di cocaina ai pusher. Secondo i calcoli, i quattro chili di cocaina avrebbero fruttato almeno seimila dosi da spacciare sul mercato della costa per un profitto illecito stimato di almeno 300mila euro. 

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