Ascoli, solo la mamma delle gemelle
può fermare le indagini sulla scomparsa

Ascoli, solo la mamma delle gemelle può fermare le indagini sulla scomparsa
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Sabato 21 Novembre 2015, 02:10 - Ultimo aggiornamento: 6 Novembre, 06:45
ASCOLI - ​Un inchiesta che non si chiuderà mai. Quella sulla scomparsa delle due gemelline Alessia e Livia Schepp che la madre Irina Lucidi non vede da quasi cinque anni, dal 30 gennaio del 2011, quando il suo ex marito Matthias le passò a prendere nella loro abitazione di Saint Sulpice in Svizzera per trascorrere insieme con le figlie il fine settimane.

La legislazione elvetica prevede che per la chiusura delle indagini sia necessaria la firma della madre, una firma che Irina non intende mettere fino a quando qualcuno non le dirà con certezza che cosa sia accaduto alle sue figliolette che lo scorso 7 ottobre avrebbero compiuto 11 anni.

Ne è convinto il cugino di Irina, l'avvocato Roberto Mestichelli che si costantemente in contatto con lei.



"Ci sono state delle enormi e clamorose lacune nelle indagini - spiega Mestichelli - e sarebbe bastata una semplice denuncia per la scomparsa dell'auto e immediatamente sarebbe partito un mandato internazionale. Forse adesso ne avremmo saputo certamente di più".



Una maggiore attenzione da parte degli investigatori avrebbe consentito di conoscere i movimenti di Matthias Schepp in quei quattro giorni, prima del 3 febbraio del 2011 quando l'uomo decise di togliersi la vita gettandosi sui binari della stazione di Cerignola.

“Sul caso sono state impegnate tre Procure di altrettanti paesi europei che hanno ricostruito quei quattro giorni - ricorda il cugino di Irina - ma resta solo un buco di 12 ore in cui non sia accaduto in quel lasso di tempo. Si sa solamente che Matthias esce alle 20,30 della domenica dall’autostrada di una località che dista solo una quarantina di chilometri dall'aereoporto internazionale di Lione. Per poi riprendere la stessa autostrada la mattina del lunedì seguente alle 8,30. Che cosa abbia fatto resta ancora un mistero".



Un mistero che ha segnato profondamente la madre delle due bambine tanto che ha deciso di cambiare vita, abbandonare il suo posto di lavoro alla multinazionale di ci era un'apprezzata manager e ha poi profuso un grande impegnonella nascita della Fondazione Missing Children Switzerland che fornisce aiuto ai genitori e ai parenti di bambini scomparsi. Da qualche tempo, poi, ha deciso anche di trasferirsi in Spagna.



Chi, invece, cerca in ogni modo di lenire il dolore provocato di questa drammatica vicenda e dal ricordo delle due bambine è Francesco Lucidi, il padre di Irina e nonno di Alessia e Livia.



“Quanto accaduto - dice con un filo di voce rispondendo all'altro capo del telefono - è una cosa che noi cerchiamo di mantenere lontano dalla nostra meomoria”.



Sono passati quasi cinque anni ed il mistero del destino delle gemelline resta ancora fitto. Al tempo stesso, però, rimane ancora accesa anche la fiammella della speranza.
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