ASCOLI - L’assessore al commercio Domenico Stallone sottolinea il rapporto tra il rilancio del settore food e la rivitalizzazione del centro storico. «Il fermento del settore food - afferma - è molto importante per Ascoli. I locali che hanno aperto e stanno aprendo, oltre a garantire un servizio ai turisti, hanno contribuito a riportare i giovani ascolani in centro e attrarre quelli che abitano nelle aree limitrofe i quali, magari, si recavano altrove per un aperitivo o una cena. Si è innescato un circolo virtuoso: il maggiore afflusso di persone in centro ha favorito l’apertura di nuove attività commerciali. Ora il cuore di Ascoli è più vissuto. Una spinta è stata data anche da chi ha scommesso su prodotti e servizi che piacciono di più ai giovani. Stiamo compiendo un primo passo verso il centro commerciale naturale».
Il censimento
La concretizzazione di questo progetto passa anche attraverso il censimento delle attività disposta dall’Arengo.
Cinzia Mascetti, responsabile del Suap (Sportello unico per le attività produttive) aggiunge: «I gusti dei turisti stanno cambiando. Chi visita le città d'arte non chiede più solo ristoranti ed alberghi. Ha bisogno di servizi, di iniziative; in breve di alternative per poter "vivere" la città che li ospita. Cercano la gradevolezza dei centri storici. Sarà un processo lungo e non a brevissimo termine, ma è giusto rifletterci già ora. Va nella strada giusta l'idea dell'assessore Stallone e della giunta comunale di effettuare il censimento per capire realmente di quali attività necessita Ascoli per essere ancora più attrattiva. Non dimentichiamo che la legge permette ai sindaci di porre il veto sulle aperture di attività, potendo piazzare ulteriori paletti oltre quelli previsti dalla legge. Ascoli, con questo censimento, iniziato qualche tempo fa, ha giocato d'anticipo e può sfruttare il vantaggio accumulato».
Politiche di sostegno
L’assessore Stallone rivendica il lavoro compiuto dalla giunta per sostenere il commercio cittadino. «Avevamo già pensato al raddoppio gratuito delle aree a disposizione delle attività del food come parziale risarcimento dei danni del covid e quando il governo ha dato l’ok siamo stati i primi ad applicare la norma. Una proposta analoga è stata rivolta alle attività del settore no food. Qualche negoziante ha già approfittato dell’occasione. Altra idea è quella di creare dei corner della moda dove i brand importanti possano vendere i loro prodotti a prezzi concorrenziali rispetto al mercato online. Un conto è fare acquisti sul web un altro potendo ammirare le bellezze del nostro centro storico. Stiamo prevedendo riconoscimenti per le attività storiche».