Trecastelli, accende braciere e intossica
tutto il condominio: in 11 all'ospedale

Trecastelli, accende braciere e intossica tutto il condominio: in 11 all'ospedale
di Sabrina Marinelli
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Martedì 18 Dicembre 2018, 04:50 - Ultimo aggiornamento: 18:50
TRECASTELLI - Accende un braciere dentro la doccia e intossica con il monossido di carbonio tutto il condominio. In 11 sono finiti in ospedale, tra cui 5 bambini. È accaduto in uno stabile al civico 2 di via Montignano a Castel Colonna. Una parte dell’immobile, occupato su un lato da un ristorante, è gestito dai servizi sociali ed ospita 12 persone. Una di loro ieri era fuori città. Non è rimasta intossicata ma risulta tra gli sfollati. Nei cinque appartamenti interessati nessuno potrà rientrare fino a quando non verranno svolte le verifiche. A far scattare l’allarme è stata una 45enne senegalese che ieri mattina, verso le 5, si è presentata al pronto soccorso. Non si sentiva bene. Faceva fatica a respirare e aveva mal di testa.
  
Dagli accertamenti è emerso che aveva respirato monossido di carbonio. La signora è stata trattenuta in osservazione. I sanitari hanno chiesto dove abitasse ed hanno poi informato i vigili del fuoco, che sul posto hanno mandato una squadra per trovare e bloccare la perdita di gas prima che potesse creare altri danni. I pompieri hanno scoperto che la fuoriuscita non proveniva dal suo appartamento ma da quello del vicino, un 47enne marocchino. L’uomo ha aperto ai vigili del fuoco ed ha spiegato loro che non era andato a lavorare perché non si sentiva bene. Mal di testa e nausea. Proprio nel suo appartamento hanno scoperto il braciere acceso la sera prima per scaldarsi. Aveva bruciato anche carbonella. Non essendo collegato ad una canna fumaria, per fare uscire i fumi tossici del combustibile bruciato, tutto era rimasto all’interno dell’appartamento per poi propagarsi nel resto dello stabile. Anche lui è stato portato al pronto soccorso e poi, insieme alla 45enne, trasferito nella camera iperbarica di Fano. Sono i due pazienti più gravi ma non in pericolo di vita. Altri nove sono stati controllati.
Una volta dimessi sono poi stati affidati alla Caritas di Senigallia che ha garantito un alloggio provvisorio, in attesa che nell’intero stabile venissero eseguiti gli opportuni controlli anche sull’impianto di riscaldamento, come disposto dal sindaco Fausto Conigli. La macchina dei soccorsi si è attivata subito così come quella dell’assistenza sociale. «Gli appartamenti che è stato necessario evacuare sono cinque – spiega Maurizio Mandolini, dirigente dei Servizi sociali –, al cui interno abitano 12 persone. Una di loro però la mattina non era in casa ma fuori città per lavoro, in ospedale sono andati gli altri 11». Gli sfollati sono però 12. Anche lo scampato all’intossicazione ieri sera è tornato in città da Bologna, dove si era recato per un impegno di lavoro, ma non ha potuto fare rientro nella sua abitazione. Si tratta di 11 senegalesi e 1 marocchino. Nessun profugo ma stranieri in Italia da tempo.
 
Nel dettaglio una famiglia composta da 5 persone, genitori e tre figli, un’altra da quattro persone, genitori e due figli, e tre single, tra cui il 47enne marocchino che aveva acceso il braciere. Nessuno dei bambini, il più piccolo di 7 anni, era andato a scuola ieri mattina. «A tutti abbiamo garantito un alloggio in attesa di poter rientrare nelle proprie case – assicura Mandolini – e ciò è stato possibile estendendo al Comune di Trecastelli la convenzione che il Comune di Senigallia ha siglato con la Caritas per il pronto soccorso sociale. Prevede la disponibilità della Caritas ad accogliere chi ha bisogno di una sistemazione temporanea». In virtù della condivisione dei servizi sociali nell’unione dei comuni è stata estesa a Trecastelli e utilizzata per tamponare l’emergenza.
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