Pullman della gita avvolto dalle fiamme
Un prof: «Inferno di fumo, sfiorati dalle auto»

Pullman della gita avvolto dalle fiamme Un prof: «Inferno di fumo, sfiorati dalle auto»
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Sabato 21 Aprile 2018, 04:45 - Ultimo aggiornamento: 19:10
SENIGALLIA - Risveglio da incubo per 48 studenti e 5 insegnanti dell’Ipsia Bettino Padovano di Senigallia e Arcevia, fuggiti in fretta dall’autobus in fiamme ieri mattina dentro una galleria dell’A10 tra Spotorno e Savona. Intossicati i due autisti eroi che hanno messo in salvo tutti i passeggeri, tentando anche di recuperare i bagagli. Poco dopo le 8 i due conducenti, viste le fiamme uscire dal cofano, hanno bloccato il mezzo, aperto le porte e avvisato tutti di abbandonare in fretta l’autobus. La maggior parte dei ragazzi stava riposando. Ancora un po’ assonnati sono scesi, si sono messi a correre a ridosso di una parete per evitare che le auto in transito e nel panico potessero investirli. 

Non c’era una corsia di emergenza dove camminare al sicuro. Nella fuga disperata, per lasciarsi alle spalle la galleria che stava diventando una trappola di fuoco, c’è chi è inciampato ed è caduto. È capitato a tre studenti e ad un’insegnante. Nulla di grave, solo escoriazioni e qualche livido. La galleria era invasa dal fumo. La visibilità ridotta. Sfidando paura e pericolo tutti sono riusciti a camminare per 300 metri fino a raggiungere l’uscita. La fine del tunnel e dell’incubo. «La paura è stata tanta – racconta il professore Giancarlo Verdini, direttore dell’Ipsia di Arcevia -. Stavamo quasi tutti dormendo quando ad un tratto gli autisti hanno aperto le porte e ci hanno detto di uscire in fretta. La galleria era già piena di fumo, c’era un forte odore di bruciato. Ricordo le macchine che ci sfilavano via di fianco, volevano uscire il prima possibile dal tunnel. C’erano solo due corsie, una per senso di marcia. Era quasi buio e abbiamo camminato per oltre trecento metri prima di vedere la luce. C’è stato chi è caduto – prosegue nel racconto il professore - ma per fortuna senza gravi conseguenze, solo qualche livido ed escoriazione». 

 

Continua il racconto choc: «In tutto questo i ragazzi sono stato d’oro, si sono comportati benissimo, forse ad essere più preoccupati eravamo noi adulti, un po’ per la responsabilità, un po’ perché non siamo più tanto agili come loro». A bordo del pullman c’erano 48 studenti e 5 insegnanti. Degli studenti 11 dell’Ipsia di Senigallia e 37 di quello di Arcevia, 45 di 16 anni e 3 di 18 anni. Gli autisti sono di Campobasso. Il pullman era stato scelto tramite un bando pubblico ed aveva vinto una società dei trasporti molisana. Sono rimasti intossicati nel tentativo di recuperare alcuni bagagli. Sono stati dimessi alcune ore più tardi ma sono rimasti sul posto per via degli accertamenti sulla dinamica dell’incendio. «Gli autisti sono stati nel frattempo dimessi ma sono rimasti sul posto – prosegue il professore Verdini – noi abbiamo deciso di rientrare anche perché abbiamo perso i nostri effetti personali. Qualcuno è riuscito a portarsi dietro ciò che aveva sull’autobus ma non tutti. Sono andati persi anche dei telefoni». 

Una pausa. «È stata un’esperienza traumatica, abbiamo corso dei rischi e devo dire che gli autisti sono stati davvero efficienti. Siamo stati fortunati, se non fossero stati tempestivi non voglio nemmeno immaginare cosa sarebbe potuto accadere». Agli autisti è andato ieri anche il ringraziamento del sindaco di Arcevia. «Sto seguendo la situazione e continuerò a farlo finché non saranno tutti rientrati a casa – le parole di Andrea Bomprezzi –. Vorrei ringraziare il sindaco di Spotorno che si è messo subito a disposizione e un plauso va agli autisti che hanno consentito a tutti di mettersi in salvo». Una volta usciti studenti e professori sono stati portati nella palestra della scuola media di Spotorno dove hanno ricevuto anche un pasto caldo. Alle 14 sono ripartiti dalla Liguria in direzione Modena, con un autobus del trasporto pubblico messo a disposizione dal Comune di Spotorno. Da Modena hanno poi preso un altro pullman per fare rientro prima a Senigallia e poi ad Arcevia. La scolaresca era partita il 18 aprile e aveva già visitato Pisa e Genova. Ieri erano stavano viaggiando in direzione Ventimiglia per raggiungere Nizza e oggi sarebbero dovuti ripartire. La macchina dei soccorsi ha funzionato alla perfezione. 

Passata l’emergenza il sindaco di Spotorno Mattia Fiorini con un post su Facebook ha così commentato: «Cose di cui andare fieri. Un evento di protezione civile, gestito interamente entro i confini comunali, ci ha dato modo di dimostrare l’efficienza, anche in queste occasioni, del Comune di Spotorno. Un saluto ai ragazzi e ai loro insegnanti: mi spiace per la vostra gita, speriamo di rivedervi a Spotorno, se passate da queste parti venite a trovarci». Adesso resta da capire cosa sia accaduto e perché dal vano motore siano partite quelle fiammate. Ad accertarlo sarà la polizia stradale di Imperia che ha già disposto accertamenti.
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