Ruspe al lavoro dopo la mareggiate a Marina di Montemarciano: «Ma che estate sarà senza spiaggia?»

Ruspe al lavoro dopo la mareggiate a Marina di Montemarciano: «Ma che estate sarà senza spiaggia?»
Ruspe al lavoro dopo la mareggiate a Marina di Montemarciano: «Ma che estate sarà senza spiaggia?»
di Gianluca Fenucci
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Venerdì 5 Aprile 2024, 02:55 - Ultimo aggiornamento: 14:18

MONTEMARCIANO La giornata primaverile non nasconde né lenisce le ferite profonde che le mareggiate dei giorni scorsi hanno inferto al lungomare di Marina di Montemarciano, soprattutto al tratto che va dal ristorante Acqua Salata di Andrea Caracciolo allo stabilimento balneare Heidi dei fratelli Marco e Mauro Mengucci. Un paio di ruspe sono in movimento e lavorano per mettere cerotti e tamponi a piaghe troppo profonde che necessiterebbero di altri rimedi, di soluzioni definitive. Tecnici ed operai della ditta incaricata dal Comune di Montemarciano dei lavori di somma urgenza si danno da fare per ultimare le opere, ormai quasi terminate, ma tutti sanno che non basterà.

L’impegno ad aiutare

L’assessore regionale Stefano Aguzzi ha promesso impegno e aiuti anche se le casse ora sono vuote per questo capitolo di spesa.

I titolari dei locali della zona apprezzano gli sforzi e l’impegno della ditta incaricata dei lavori ma non possono fare a meno di riflettere sul da farsi. «Ora la nostra domanda alle forze politiche regionali – dice Marco Mengucci, uno dei più attivi a interessarsi delle questioni del lungomare - è questa: come possiamo affrontare la stagione balneare in arrivo con la spiaggia in queste condizioni? Quali saranno gli interventi che verranno attuati tra il ristorante Alberto Berardi e Heidi così da poterci organizzare di conseguenza, visto anche che l'attività è in concessione? Come dobbiamo regolarci con la Capitaneria di Porto se non possiamo mettere lettini ed ombrelloni e quindi neanche un bagnino dato che la spiaggia non c’è più?».

Inoltre, la richiesta della calamità naturale evocata da vicesindaco Andrea Tittarelli suscita la replica pepata del consigliere di minoranza Maurizio Grilli. «Basta ipocrisie. E’ sbagliato parlare di calamità naturale. Due interventi di somma urgenza in poco più di tre anni nello stesso tratto di arenile, costati oltre 400mila euro di cui 350 finanziati dalle Regione, ma progettati da professionisti scelti dalla giunta Bartozzi, rendono incomprensibili e fuori luogo i toni del vicesindaco e dei suoi colleghi assessori. Non ha senso inasprire i toni tra Regione e Comune – sostiene Grilli - perché le risorse regionali non sono mai mancate al nostro territorio, il problema sta nel modo con cui vengono utilizzate». Aggiunge Grilli: «Sarebbe opportuno che l'amministrazione comunale spiegasse perché dopo l'annuncio dell'ottobre 2018, la convenzione per la progettazione, l'appalto e l'esecuzione dell'intervento sia stata firmata solo nel luglio 2020. Si è perso tempo da un lato e sprecato soldi dall'altro».

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