Corso Amendola, marciapiedi in stallo. Ancona, l’ira dei residenti: «Colpa del Comune»

Corso Amendola, marciapiedi in stallo. Ancona, l’ira dei residenti: «Colpa del Comune»
Corso Amendola, marciapiedi in stallo. Ancona, l’ira dei residenti: «Colpa del Comune»
di Antonio Pio Guerra
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Martedì 21 Maggio 2024, 04:40 - Ultimo aggiornamento: 12:36

ANCONA «Il Comune non può scaricare la responsabilità sui condomini». Colpo di teatro nell’affaire dei nuovi marciapiedi di corso Amendola. Stavolta ad intervenire è Franco Ciammitti, amministratore di condominio dei civici 17, 21 e 27 e del 10 di via Cadorna. Proprio la palazzina al centro del contenzioso con l’Amministrazione, che minaccia di chiudere il restyling delle pavimentazioni senza toccare quel tratto di marciapiede a causa del mancato accordo coi privati.

Il motivo del contendere è presto detto: la soletta in cemento armato che divide i garage sotterranei dalla sede stradale è giudicata troppo deteriorata per sostenere i lavori di demolizione e ricostruzione. Da qui la richiesta ai proprietari di intervenire (inoltrata già a settembre 2023 da Palazzo del Popolo) ma finora disattesa. Una circostanza che ha irritato non poco l’assessore ai Lavori pubblici Stefano Tombolini, incagliato negli ultimi cento metri di un cantiere iniziato due anni fa.

Le reazioni

Secondo Ciammitti, però, la versione del Comune è almeno incompleta. E porta a testimonianza la corrispondenza intercorsa con la casa comunale. Partiamo dalla valutazione dello stato della soletta. Nel verbale dell’ultimo sopralluogo - avvenuto il 16 febbraio scorso - si legge come «l'impresa Bartolini esprimeva il possibile rischio che le lavorazioni sulla pavimentazione soprastante potessero incrementare lo stato di degrado dell'intradosso delle solette già fortemente ammalorate». Eppure, secondo l’amministratore, questa valutazione è drastica. «A novembre 2023 abbiamo inviato al Comune una dichiarazione sottoscritta da un ingegnere che certifica come non ci sia nessun pericolo derivante dall’esecuzione dei lavori» dice. Il tecnico di parte precisa come «la mancata manutenzione dei marciapiedi ha comportato l'ammaloramento delle solette dei locali interrati su cui insiste il marciapiede pubblico».

Il problema

Paradossalmente, il problema sarebbe stato causato dalla mancata impermeabilizzazione della proprietà comunale. «Nessuno ci ha mai contestato quella dichiarazione» sottolinea Ciammitti. Eppure il gioco è ancora fermo, in attesa della manleva chiesta dall'impresa prima di iniziare i lavori. «Noi non abbiamo detto di no a priori ma abbiamo chiesto una bozza di accordo da valutare» incalza l’amministratore. «Noi facciamo tutto - ha riferito il titolare dell’impresa - ma è necessario che ognuno si prenda le proprie responsabilità». E passa la palla al Comune, unico interlocutore con cui la ditta è titolata a dialogare in virtù dell’appalto sottoscritto.

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