Ancona, traditi dagli scogli durante
un tuffo: Kennedy e John trovati morti

Ancona, traditi dagli scogli durante un tuffo: Kennedy e John trovati morti
di Federica Serfilippi
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Mercoledì 15 Agosto 2018, 04:35
ANCONA - Erano in fondo al mare, incastrati tra le rocce della scogliera che avevano raggiunto probabilmente per fare dei tuffi, nonostante la poca dimestichezza con il nuoto. I corpi ormai primi di vita, annegati in quel mare che avevano attraversato sfidando intemperie e difficoltà in cerca di un futuro migliore in Italia.

È stato un destino beffardo quello con cui hanno impattato il 25enne John Oseghale e il 20enne Kennedy Isidohemen, entrambi nigeriani e richiedenti asilo. I loro cadaveri sono stati scoperti ieri mattina poco dopo il riavvio delle ricerche iniziate lunedì pomeriggio sul litorale di Torrette, quando era stato lanciato l’allarme perché la coppia non era più riaffiorata dall’acqua. A recuperare i due africani sono stati i sommozzatori dei vigili del fuoco, coordinati dalla Capitaneria. Il rinvenimento attorno alle 9, proprio all’altezza di quella scogliera frangionde, a circa 70 metri dalla riva, dove c’era stato l’ultimo avvistamento dei nigeriani.
  
La speranza di trovarli vivi era ridotta al lumicino terminata la tranche di ricerche del primo giorno, anche perché sembra che entrambi non sapessero nuotare. Dopo il recupero, i corpi sono stati portati al molo 1 del porto, di fronte al distaccamento dei vigili del fuoco. Poi, il trasporto delle salme all’obitorio dell’ospedale di Torrette dove i due nigeriani sono stati identificati ufficialmente da alcuni operatori della cooperativa Vivere Verde onlus di cui erano ospiti John e Kennedy. Il pm di turno, Rosario Lioniello, non ha disposto l’autopsia sui cadaveri. È certo, infatti, che la morte dei due sia avvenuta a causa di un tragico incidente.

L’ipotesi più probabile è che i nigeriani siano scivolati rovinosamente dagli scogli, battendo in maniera violenta la testa sulle rocce viste le ferite riscontrate sui corpi. All’affondo verso il mare non hanno opposto resistenza, forse proprio a causa della poca dimestichezza con il nuoto o per la perdita dei sensi. Se prima della scogliera il fondale è basso ed è possibile arrivarci camminando, al di là delle rocce lo scenario cambia radicalmente. Chissà non possa aver in qualche modo tratto in inganno John e Kennedy, domiciliati entrambi a Monsano e in Italia rispettivamente dal 2017 e dal 2016. Per cercarli è stata messa in campo una task force via mare, terra e cielo composta dai carabinieri di Collemarino, sommozzatori dei vigili del fuoco, motovedette e battelli della Capitaneria di porto. Le salme potrebbero essere traslate in Nigeria oppure essere seppellite in Italia. È già stata avvisata l’ambasciata dei due ragazzi, arrivati in Italia con la speranza di poter cambiare vita e sfuggire a guerra e povertà. Hanno trovato la morte proprio nel luogo dove pensavano di raggiungere la pace.
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