ANCONA - Più di 60 colpi commessi nel giro di sei mesi, depredando le auto in sosta, solitamente prese di mira fuori dalle scuole o dai cimiteri. È partito ieri davanti al giudice Pietro Merletti il processo nei confronti di tre presunti ladri, accusati a vario titolo di furto aggravato e utilizzo indebito di carte di credito. Si tratta di una coppia di coniugi, entrambi piemontesi, e di uno jesino di 31 anni.
Tempi e luoghi
I colpi vanno da gennaio a luglio 2019.
Stando all’impianto accusatorio, i ladri violavano le auto lasciate in sosta vicino a scuole, parchi, impianti sportivi, cimiteri e capanni agricoli. Il modus operandi, ricostruito dai carabinieri: mentre la donna di 38 anni faceva da palo, il marito forzava le auto, entrava nell’abitacolo e rubava in un lampo le borse contenenti portafogli, cellulari e carte di credito. In alcuni casi avrebbero cercato di utilizzare i bancomat, riuscendo a prelevare. I tre imputati erano stati presi grazie alle testimonianze delle vittime e la visione delle telecamere delle città colpite.
L’udienza
Nell’udienza di ieri, prima di far iniziare l’istruttoria, il giudice che chiesto alle vittime le loro intenzioni: ritirare la querela o andare avanti. Alcuni beffati hanno scelto la prima strada, altri deciso di proseguire con il processo, rinviato al 22 novembre. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Alessandro e Matteo Sorana e Davide Gatti.