ANCONA - Quarantanove anni e otto mesi di carcere. E' la condanna complessiva chiesta dalla procura per il processo della strage alla Lanterna Azzurra di Corinaldo, filone delle responsabilità amministrative. Le richieste dei pm Valentina Bavai e Paolo Gubinelli sono arrivate questo pomeriggio dopo una requisitoria-fiume durata tre udienze. In nove sono sotto accusa per reati che vanno, a vario titolo, dalla cooperazione in omicidio colposo plurimo, al disastro colposo, passando per il falso e lesioni colpose.
I nomi: l'ex sindaco di Corinaldo Matteo Principi, Rodolfo Milani, rappresentante dei vigili del fuoco, Francesco Gallo dell’Asur Area Vasta 2 Senigallia, Massimiliano Bruni, perito esperto in elettronica, Stefano Martelli, responsabile del Servizio di polizia locale e Massimo Manna, responsabile dello Sportello unico attività produttive.
A rischio condanna anche Quinto Cecchini, uno dei soci della Magic srl (società che gestiva il locale), Francesco Tarsi, ingegnere ingaggiato dalla società stessa, Maurizio Magnani, tecnico della famiglia Micci, proprietaria dell’immobile. La pena più bassa richiesta è quella di due anni e sei mesi di reclusione (per Tarsi), la maggiore è stata inoltrata per Milani (sei anni e otto mesi). L'8 dicembre 2018 in discoteca morirono cinque adolescenti e una mamma di 39 anni, schiacciati dalla calca formatasi dopo la propagazione nell'aria dello spray urticante utilizzato da una banda di rapinatori. La sentenza è attesa per febbraio 2024.