Posteggi, tariffe in rialzo e più aree a pagamento ad Ancona: «Serve solo a fare cassa»

Posteggi, tariffe in rialzo e più aree a pagamento ad Ancona: «Serve solo a fare cassa»
Posteggi, tariffe in rialzo e più aree a pagamento ad Ancona: «Serve solo a fare cassa»
di Andrea Maccarone
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Martedì 14 Maggio 2024, 02:50 - Ultimo aggiornamento: 15:16

ANCONA Il piano sulla rimodulazione della sosta continua a far discutere. Il progetto della giunta Silvetti non è stato ancora abbozzato e già viene falciato da commercianti e residenti. «Si va in senso contrario, se volevano fare cassa questo è il modo sbagliato» tuona Giorgio Pavani, titolare della boutique Lay Line in largo Sacramento. «Non è aumentando la sosta in centro che si risolve il problema del traffico» replica Toni Tanfani, titolare di Gisa. La proposta della giunta prevederebbe un +10 centesimi alla tariffa oraria in centro e -10 centesimi nelle zone meno richieste (tipo il Piano).


Le misure 

Ma la misura più impattante, quella che ha fatto discutere più animatamente, riguarda l’aumento della quota annuale dei permessi residenti e l’allargamento delle zone a pagamento anche alla periferia.

Una sorta di tassa sull’occupazione del suolo pubblico, l’ha definita l’assessore ai Lavori pubblici Stefano Tombolini. «Si vuole fare cassa sulle tasche dei cittadini» commenta senza mezzi termini Fabio Sturani, ex sindaco e residente del centro. Un’opinione che sembra essere diffusa e condivisa da molti. In effetti è stato lo stesso Tombolini ad aver affermato che dalla rimodulazione della sosta il Comune introiterebbe una somma superiore ai 2 milioni di euro all’anno. Che in una situazione emergenziale in cui molti capitoli comunali, come ad esempio le manutenzioni ordinarie, sono sempre in rosso, un’entrata di quel tipo metterebbe in sicurezza la gestione di alcune aree della città.

Il nervo scoperto 

Ma il timore di alcuni è, invece, che quelle somme possano finire in quello che Pavani chiama «panem et circenses». Ovvero nell’entertainment su cui la giunta Silvetti intende spingere particolarmente. «Il circenses l’abbiamo visto - incalza Pavani - adesso è ora del panem». Al netto della provocazione, quello che il commerciante vuole rimarcare è che «oltre alle feste è ora di pensare ai problemi della città». Che poi, al di là della consuetudine della Notte Bianca (che c’era anche prima) e del Capodanno, tolta una Festa del Mare potenziata, il vero cambio di passo si deve ancora vedere. Detto ciò, il tema del caro parcheggi appare essere un nervo scoperto.

I dubbi 

«Mi pare ci sia molta improvvisazione - entra duro Sturani - non vedo un progetto intorno a tutte queste ipotesi». L’ex sindaco rientra per un attimo nell’ottica del pilota della macchina comunale e nota subito una conseguenza dell’ampliamento delle zone blu: «Chi li controlla poi tutti quei quartieri? Anche quello diventerebbe un costo da sostenere» afferma. Sturani, più che a far cassa, penserebbe ad un efficientamento del sistema di pagamento «togliendo le colonnine dei parchimetri e rendendolo più smart favorendo anche il pagamento a consumo». Soluzione che c’è già, in realtà, operata da MooneyGo. Ma non tutti, appunto, lo sanno.

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