Ancona, furti in casa senza tregua:
una task force per bloccare le bande

Ancona, furti in casa senza tregua: una task force per bloccare le bande
di Stefano Rispoli
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Mercoledì 21 Novembre 2018, 07:05
ANCONA - Una task force in campo per dare la caccia alle bande dell’est Europa che da venti giorni assediano il capoluogo. Non c’è pace per gli anconetani: non solo al Castellano, una delle zone più bersagliate dai ladri, ma anche in altri quartieri più centrali. Fra sabato e domenica sono stati messi a segno altri cinque colpi: al Passetto, a Borgo Rodi, in via Tiziano e in due appartamenti di Tavernelle. Sono spariti monili d’oro per alcune migliaia di euro. Indaga la polizia.
La tecnica è sempre la stessa: i ladri acrobati entrano in azione al calar del sole, fra le 17 e le 20, quando sono sicuri che nelle case da saccheggiare non ci sia nessuno. Generalmente saltano su balconi e terrazzi, rompono le persiane, scardinano le finestre ed entrano, nella speranza di arraffare quanti più gioielli possibile. Perché all’oro sono interessati - facile da rivendere -, non certo ai prodotti hi tech che potrebbero essere rintracciati con appositi software.
 
In azione ci sarebbero più bande, probabilmente riconducibili a un unico ceppo di stranieri, albanesi o rom, comunque professionisti del crimine, da queste parti solo di passaggio. Il questore Oreste Capocasa ha disposto controlli serrati nella giornata di ieri per interrompere questa lunghissima serie nera di furti. In campo sono scesi, oltre alle Volanti, gli uomini del Reparto Prevenzione Crimine di Marche e Umbria, le unità cinofile e la Squadra Nautica a sostegno. L’attività di monitoraggio ha riguardato in particolare il quartiere Adriatico, colpito nei giorni scorsi da una preoccupante ondata di furti (specie in via Panoramica, dove una cassaforte è stata tagliata con un frullino a casa di una pensionata) e quelli di Tavernelle e del Castellano. Qui è stato organizzato un presidio mobile con un pattugliamento durato per tutto l’arco della giornata, al duplice scopo di tenere alla larga i malviventi e restituire un minimo di tranquillità ai residenti, terrorizzati da una successione impressionante di colpi. La dozzina di furti, per metà solo tentati, denunciata nell’ultima settimana ha generato un clima di paura non indifferente. Paura che talvolta sfocia in psicosi: lunedì pomeriggio alla centrale operativa del 112 è giunta una pioggia di telefonate di residenti in ansia per l’avvistamento di un uomo che si aggirava fra le abitazione con il volto travisato da un passamontagna.
Un tam-tam di segnalazioni nato da un passaparola su Whatsapp che, però, non ha trovato riscontro nei successivi controlli. D’altronde, i sopralluoghi di polizia e carabinieri non si contano fra reti di recinzione tagliate, persiane divelte, vetri in frantumi. Perfino un carabiniere e un funzionario di polizia hanno ricevuto visite sgradite. Una donna, conosciuta per essere una parente dei titolari del ristorante Da Baldì, si è presa uno spavento terribile, la settimana scorsa, quando all’ora di cena si è affacciata alla finestra e ha notato un uomo incappucciato che la stava osservando.
Si è messa a urlare e quello è scappato a gambe levate. È scattata l’ennesima caccia al fuggitivo, purtroppo inutilmente. Ecco perché la paura si taglia a fette al Castellano, dove la presenza delle forze dell’ordine ha riportato un minimo di sollievo, ma intanto i residenti si sono organizzati con ricette fai-da-te: ronde serali e una chat di gruppo in cui si scambiano informazioni e si tutelano l’un con l’altro. «Per noi sono giorni molto difficili, gli anziani e chi ha figli piccoli non si sente al sicuro - ammette l’avvocato Gianluca Ferretti che abita in zona -. Ben vengano i controlli della polizia, ma ci piacerebbe sapere come stanno procedendo le indagini: sono state raccolte impronte e testimonianze, alcuni di noi hanno anche annotato la targa di un furgone sospetto. Ma i ladri ancora sono liberi».
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