Ancona, assalti alle nonnine: condannato
ma solo a metà il rapinatore-autista

Ancona, assalti alle nonnine: condannato ma solo a metà il rapinatore-autista
di Federica Serfilippi
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Giovedì 13 Dicembre 2018, 06:55
ANCONA - La procura aveva chiesto una condanna a nove anni e mezzo di reclusione, alla fine se l’è cavata con una pena poco più che dimezzata l’uomo accusato di aver concorso negli scippi e nelle rapine tra aprile e maggio 2017, quando erano state colpite cinque vecchiette tra i quartieri del Piano, delle Grazie e delle Tavernelle.
Erano state arraffate le borsette delle anziane o le collane d’oro che portavano al collo. Dopo oltre tre ore di camera di consiglio, ieri mattina il collegio penale presieduto dal giudice Carlo Masini ha condannato il secondo imputato finito a processo per quei raid. Per il 47enne anconetano Massimo Bruschi è stata stabilita una pena di 4 anni di reclusione. Su cinque episodi contestati, tra furti e rapine, ne sono stati riconosciuti due.
  
Assolto anche dall’accusa di autoriciclaggio, affibbiato al 47enne per la vendita dei monili rubati ai compro oro. Il suo presunto complice, il dominicano Cesar Alexander Marte Fernandez, aveva patteggiato a quattro anni e quattro mesi. Era stato lo straniero ad essere ammanettato per primo. Era il giugno 2017 quando lo avevano fermato gli agenti della Squadra Mobile. Pochi mesi dopo gli investigatori avevano catturato Bruschi, ex dipendente di una ditta di pulizie e individuato come presunto co-autore delle rapine avvenute in primavera. Stando a quanto contestato dalla procura, i due sarebbero stati in combutta per prendere di mira le anziane, con particolare riguardo alle borsette che tenevano in mano e alle collane d’oro al collo. Ognuno, secondo l’ipotesi accusatoria, aveva un ruolo preciso: il dominicano sarebbe stato l’autore materiale dello strappo delle collanine d’oro, Bruschi avrebbe vestito i panni dell’autista. Sarebbe stato lui, con il suo suv Bmw grigio, ad accompagnare il complice sui luoghi dove agganciare le vecchiette. Il 47enne, difeso dall’avvocato Giacomo Curzi, ha sempre negato ogni coinvolgimento negli affari portati avanti dal dominicano e, soprattutto, l’averlo guidato fino alle vittime da prendere di mira. Stando alla difesa, inoltre, mancherebbero riscontri oggettivi per confermare la presenza dell’uomo nelle date e nei luoghi segnati dalla magistratura come riferimento per collocare gli episodi accaduti più di un anno fa. Alla fine, Bruschi è stato condannato solo per due fatti (entrambi configurati dagli inquirenti come rapine con conseguenti lesioni per le vittime) avvenuti a una distanza di tre giorni.
 
Il primo nel maggio 2017 a piazzale Loreto. Qui, a un’anziana era stata portata via la borsa. Il secondo in via Camerano, dove a una vecchietta era sparito il collier dal collo. Già il pm Daniele Paci, durante la requisitoria, aveva chiesto l’assoluzione per alcuni episodi di scippo contestati inizialmente. Bruschi, presente ieri in udienza, si trova attualmente relegato agli arresti domiciliari. Entro novanta giorni verranno pubblicate le motivazioni della sentenza. Poi, la decisione se impugnare il verdetto da parte della difesa.
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