Smartphone, pagate troppo? Ecco le 10 voci «misteriose» che gonfiano i costi

Smartphone, pagate troppo? Ecco le 10 voci «misteriose» che gonfiano i costi
Smartphone, pagate troppo? Ecco le 10 voci «misteriose» che gonfiano i costi
di Domenico Zurlo
4 Minuti di Lettura
Lunedì 14 Maggio 2018, 16:26

Quante volte avete accettato l’offerta di un operatore telefonico che vi prometteva di risparmiare chissà quanti euro al mese, con prezzi da non perdere e incredibile convenienza? E quante volte la bolletta e i costi vi hanno suggerito che quei prezzi in realtà erano diversi da come vi erano stati presentati?

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I “raggiri” di cui noi consumatori siamo quotidianamente vittime, li conosciamo benissimo. Conosciamo meno però il dettaglio dei costi misteriosi che ci costringono a pagare senza avvisarci: ad elencarli ci ha pensato l’Unione nazionale consumatori, che ha denunciato Vodafone, Wind Tre, Tim e Fastweb per pratiche commerciali scorrette, a causa delle “sorprese” riservate agli utenti, quantificate in un aggravio di spesa tra il 10 e il 15%.

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L’Unc ha sollevato il caso davanti all’Antitrust e ha invitato i consumatori a denunciare questo tipo di disavventure sui social, con l’hashtag #costinascosti: «Nelle ultime settimane ci sono giunte centinaia di lamentele su addebiti poco trasparenti - ha detto Massimiliano Dona, presidente dell’associazione - Le denunce si sono triplicate».

I COSTI NASCOSTI Eccoli allora, in un elenco dell’Unc, quali sono i costi che paghiamo senza rendercene conto, e che fanno lievitare le bollette e ci svuotano le tasche

1-I servizi di notifica delle chiamate perse (quando il nostro telefono è occupato o spento o non c’è segnale), ovvero i vari “Ti ho cercato”, “Chiamami”, “ChiamaOra”: 12 centesimi al giorno per Vodafone, 19 centesimi a settimana per Wind, addirittura 1,50 al mese per Tre e 1,90 ogni due mesi per Tim.

2-La segreteria telefonica: 20 centesimi a chiamata per Tre, 1,50 euro al giorno per Vodafone, costi variabili a seconda del piano tariffario per Tim.

3-I piani tariffari base: 50 centesimi a settimana per Tim, Vodafone e Wind.

4-Costi d’incasso o “altri costi”. Cosa sono? Non è chiaro. Fastweb ci spilla 1,81 euro al mese, ma nonostante la loro puntualità nella presenza nelle fatture, non è chiaro di quale servizio si tratti.

5-Il “tutto incluso” per le linee fisse: non sempre (quasi mai anzi) è davvero così. Tim ci fa pagare le chiamate verso altri operatori (verso Fastweb per esempio), anche se per contratto pensavamo fossero incluse nel pacchetto.

6-Il credito residuo: una beffa assoluta per i clienti Vodafone, che arrivano a pagare 40 centesimi le chiamate al 414 (servizio gratuito tramite app o sito web). Per gli altri operatori è gratis.

7-L’antivirus: per Vodafone si chiama Rete sicura ed è inserito automaticamente quando si attiva la Sim. Gratis per i primi tre rinnovi, costa un euro ogni 4 settimane, ma il cliente paga senza saperlo.

8-Lo smartphone come hotspot: Vodafone non vi dice che navigare in questo modo (con altri dispositivi sfruttando la connessione dello smartphone) ha costi aggiuntivi. Particolare che ha causato alla compagnia anche una diffida da parte dell’Agcom.

9-Penali in caso di recesso: quando un contratto ha una durata minima, cambiarlo o cambiare operatore comporta delle penali, a volte anche salate. Ad esempio attivare la tariffa “Tim special medium” costa 5 euro in promozione, ma se si cambia operatore prima di 24 mesi si paga 39 euro di penale. Idem per Wind (penale di 16 euro) e Tre (penale di 49 euro) e ovviamente Vodafone (26 euro).

10-Costi di attivazione delle sim nei negozi.

Tutti gli operatori chiedono agli utenti un costo (di solito dai 3 ai 5 euro) per attivare una sim nei punti vendita: online è gratis.

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