Roberta Giallo: «Mi ispira Dalla»
In uscita “L’oscurità di Guillaume”

La cover del disco di Roberta Giallo
La cover del disco di Roberta Giallo
di Marco Chiatti
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Venerdì 20 Gennaio 2017, 13:42
SENIGALLIA – Per la serie le Marche ricche di talenti musicali, la storia di oggi è quella di Roberta Giallo, nome d’arte di Roberta Giallombardo, senigalliese doc. Cantautrice, autrice, performer teatrale, pittrice e scrittrice, artista a tutto tondo: durante la sua carriera ha collaborato con numerosi artisti, tra cui Lucio Dalla, Samuele Bersani, Valentino Corvino, gli Archè String Quartet, gli Gnu Quartet, l'orchestra Musicomio; l'orchestra del teatro Massimo di Palermo, i produttori Mauro Malavasi, Marcello Corvino, Francesco Migliacci, il giornalista e saggista Federico Rampini. Nel 2006 ha aperto i concerti di Sting, Carmen Consoli, Edoardo Bennato, Alex Britti.
La cantautrice presenterà live per la prima volta a Bologna il suo disco “L’oscurità di Guillaume” martedì 24 gennaio presso il Bravo Caffè. E a seguire una replica a grande richiesta sempre al Bravo Caffè il 1 febbraio. Due appuntamenti da non perdere per conoscere una delle cantautrici più promettenti del momento.

Nata a Senigallia il 26 dicembre 1982, Roberta Giallombardo (Giallo in arte)  a 5 anni comincia a studiare pianoforte, a 11 anni scrive la sua prima canzone. Nel 2002 si trasferisce a Bologna dove si laurea e si specializza con lode rispettivamente in Filosofia Morale e in Scienze Filosofiche. . 

Ci presenta il suo ultimo lavoro, e ci dice perché vale la pena ascoltarlo?
E’ un lavoro maturato nel corso degli anni, stavo lavorando con Mauro Malavasi, sono partita dallo scrivere un romanzo su una vicenda d’amore autobiografica, che poi è diventata un disco. Lucio Dalla apprezzava molto queste canzoni e ci stava dando una mano nel progetto, prima, ahimè, di lasciarci. E quindi ho deciso di riprendere il tutto in mano e completarlo anche per lui.

Cosa le ha dato l’incontro con Lucio Dalla?
Dalla è stato, forse senza saperlo, il mio spirito guida nella musica. Una persona di cui avvertivi la presenza, il carisma, in maniera tangibile. E poi lui era una persona libera, manifestando una serie di caratteri fra cui quello ironico, fantastico, anche impertinente. Questo aspetto di libertà mi ha sempre affascinato ed è quello che cerco di seguire, cercando di non ingabbiarmi in uno schema.

Per fare musica è necessario uscire dalla nostra regione?
Non ci sono regole, io sono venuta a Bologna per studiare filosofia, poi è stata una questione di incontri, che sono accaduti in maniera del tutto inaspettata, con Dalla, Bersani etc… sarebbe difficile dire cosa sarebbe successo se fossi rimasta a Senigallia.

Oggi è una scelta coraggiosa quella di fare musica per professione?
Direi che è da folli! Però è anche vero che oggi è difficile fare tutto. Ed è anche vero che se scegli di fare questa professione in modo autentico sei largamente ripagato, non solo dal punto di vista economico, ma in tutta la tua persona, nel tuo modo di essere.

Fra poco inizia Sanremo, lo guarderà? Con quale prospettiva?
Non appartengo a quelli che lo criticano. Da cantautrice dico che mi piacerebbe parteciparvi, perché è sempre una grande occasione. Mi ha sempre divertito, è uno show che ha la musica al centro e se non sarò impegnata con qualche serata live lo seguirò.

Tornerà nelle Marche a fare musica?
Se ci devo tornare per fare dei concerti sicuramente sì, anche se la mia vita in questo momento è a Bologna e non ho in programma di rientrare.

 
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