Così Maria Teresa Ruta racconta in esclusiva al settimanale Spy, in edicola da venerdì 12 ottobre, il suo ritorno in tv con “Pechino Express” dopo tanti anni di assenza dal piccolo schermo. «Ho preferito dedicarmi a me stessa e lasciare spazio alle nuove leve. L’ho fatto incosciamente, perché soffrivo quando vedevo giovani meritevoli e capaci, come mia figlia Guenda, che non riuscivano a trovare il loro spazio. Allora, siccome non potevo chiedere ai miei colleghi di fare lo stesso, ho deciso di dare io il buon esempio e farmi da parte. Quando incontro le persone per strada mi dicono: “Signora Ruta, lei ci manca”. Ecco, il rapporto quotidiano con il pubblico manca anche a me. E poi fare l’opinionista, come ho cercato di reinventarmi, è molto più complicato».
L'ex regina della tv degli anni Ottanta e Novanta non rimpiange il passato. «Non ho mai avuto la percezione di aver avuto successo, al di là di alcuni applausi clamorosi.
Ho sempre la sensazione, e questo me lo diceva anche Maurizio Costanzo, che se mi fossi concentrata su un’unica cosa avrei potuto dare e avere molto più. Ma io ho sempre fatto di tutto, dal cinema alla musica. Io sorrido sempre alla vita perché sono felice. Quando ero più giovane sorridevo più d’incoscienza, senza rendermi conto della fortuna che avevo. Invece, riguardandomi indietro, devo considerarmi soddisfatta: le botte di fortuna mi hanno sempre accompagnata e io non mi sono mai tirata indietro ai treni che passavano, magari salendoci di corsa o perdendo la valigia. Ma quando ci salivo mi preparavo e studiavo, anche di notte».