Macchini a Marche Palcoscenico Aperto: «Serve davvero tanta fortuna»

La "ruota della fortuna" di Piero Massimo Macchini
La "ruota della fortuna" di Piero Massimo Macchini
di Chiara Morini
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Venerdì 29 Gennaio 2021, 06:45

FERMO - C’è anche Piero Massimo Macchini nella prima serie di appuntamenti di Marche Palcoscenico Aperto, progetto promosso da Regione e Amat. Sarà in scena su Zoom domenica, 31 gennaio, alle ore 21. “Fortuna Macchini”, questo il titolo dello spettacolo inserito nella rassegna, vedrà protagonista il comico fermano, con esibizioni “a sorpresa”.
Macchini è pronto per questo nuovo spettacolo?

 
«Sì certo, sono sempre pronto! La scorsa estate avevo fatto tre date. Aveva funzionato e da allora mi sono messo al lavoro per dare a questo spettacolo un aspetto più coordinato. Una migliore organizzazione, per la quale mi sono avvalso della collaborazione di Matteo Berdini, Domenico Lannutti e Gianluca Marinangeli, che sono co-autori insieme a me. A Marinangeli ho poi affidato la regia». 
Perché questo titolo?
«Ovvero perché la fortuna? Perché in questo periodo ci vuole e se lei (la fortuna) non viene da noi tocca andare a cercarla».
Come entra nello spettacolo la fortuna?
«C’è una ruota della fortuna. Ha ventiquattro spicchi, o settori se preferisce. A ciascuno di essi è collegato un aforisma, che leggerò, e poi farò un piccolo monologo. È una piccola magia, anche perché non so mai quello che verrà fuori. A fortuna, come dice il titolo. Ma non è solo questo che rende la fortuna protagonista della rappresentazione. Farò anche delle digressioni su di essa, toccando la versione negativa, la sfortuna».
C’entrerà la pandemia?
«Beh sicuramente è stata una grande sfortuna, ma ci ha fatto scoprire anche qualcosa di positivo. Lo smart working innanzitutto, che non c’era prima di questo periodo. E poi la diminuzione dell’inquinamento. Il mio obiettivo? Mostrare il bicchiere mezzo pieno».
Di chi saranno gli aforismi? 
«Qualcuno di autori famosi, qualcun altro mio, e anche di anonimi».
Quali dei suoi personaggi sarà protagonista sul palco (e sullo schermo)?
«Ci sono tutti i miei personaggi, e in un’ora di spettacolo ne farò 6 o 7. Sarò sul palco con una cassa di materiale utile a valorizzare il pezzo che rappresenterò man mano. Chiaramente qui sarò senza regole, se non quella delle sorprese. Saranno loro a guidare lo spettacolo, e il divertimento del pubblico».
C’è uno spicchio preferito o al quale è più affezionato?
«Direi di no. Mi affido alla fortuna, come dice anche il titolo. Io sono sicuro di qualsiasi aforisma/personaggio venga fuori dal giro della ruota. Ovviamente tra tutti ci sarà anche il Provincialotto, che è il mio vero alter ego artistico». 
Oltre all’immancabile Provincialotto? 
«Le cito e ricordo qui i principali, quelli più famosi.

Ci sarà l’immancabile Cochetti, e non potevo non inserire l’imitazione di Cesare Paciotti. Mi calerò nei panni di Maria Montessori (e delle mille lire), il Mimo Parlante, Zenà… sarà l’occasione per rivederli quasi tutti». Come ha avuto l’idea per questo spettacolo? «L’ispirazione l’ho avuta dal grande Gigi Proietti e dal suo “Cavalli di Battaglia”».

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