Toni Iacoponi re della notte da 30 anni
«Il segreto è tutto nella musica»

Toni Iacoponi re della notte da 30 anni «Il segreto è tutto nella musica»
di Marco Chiatti
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Venerdì 8 Giugno 2018, 13:01
Quando l’amore per il mondo della notte diventa una professione e uno stile di famiglia. Toni Iacoponi, insieme al fratello Gianni, da oltre 30 anni protagonista del by night marchigiano con il Bb Discodinner di Grottammare, poi con la Terrazza e il Kontiki a San Benedetto del Tronto, ne ha di storie da raccontare. Su come sia cambiato il divertimento, su quali siano oggi i gusti di chi frequenta le disco. E lo fa dal suo osservatorio privilegiato della Terrazza, struttura storica di San Benedetto collocata in un punto strategico della città.

Quali sono i trend della stagione?
«Il trend attuale è la dance hall, mix fra hip hop, rap e reggaeton, nata in lingua inglese poi rifatta da tutti gli artisti latini».

E la Terrazza che novità presenta?
«Spingeremo in modo particolare l’aperitivo della domenica, con il nuovo format italiano, e poi da luglio inizierà il lunedì, una serata introdotta da quest’anno, dedicata alla musica latina più classica che infatti si chiamerà “Salsa”. Ci sarà poi l’appuntamento del mercoledì dedicato ai giovanissimi, mentre il giovedì sarà incentrato su sonorità house con diversi guest djs. Si arriva poi al venerdì “Hola Chica” e al sabato “Easy Chic”».

Il vostro format Hola Chica, una sua scommessa personale vinta?
«Avendo percepito in anteprima il successo straripante del reggaeton, e dell’hip hop, le voci del continente americano, che sono sempre i precursori di qualsiasi movimento musicale, iniziammo addirittura al Banana Club nel ’93 poi al Bb con il format Jammin’. Avevamo anticipato i tempi, ma ero certo che avrebbe funzionato».

In cosa consiste questo format, perché è così apprezzato attualmente?
«In fondo non c’è niente di speciale, queste sonorità piacciono alle donne… E in una discoteca quando ci sono le donne, arrivano gli uomini, e quindi la discoteca è piena. Sono sonorità come la trap, afro beat, versioni in espanglish, in una parola che racchiude un po’ tutto il genere Urban, che esprime la multirazzialità».

Quindi si può dire che la costanza e la persistenza pagano…
«Decisamente sì, per noi è così, grazie anche alla forza della famiglia, mio fratello Gianni, la moglie Patrizia, ora anche i figli e miei nipoti. Come è cambiato il divertimento in questi ultimi anni? Le sonorità di cui ho parlato sopra hanno salvato la discoteca, hanno riportato il divertimento nei locali. Prima era solo house, questa invece è musica cantata, che porta divertimento».

Oggi cosa è necessario per attrarre la gente?
«Innanzitutto la musica, tutto il resto viene dopo, compresa la location. In disco si va per ballare. Nella sua attività, quanto è stato importante l’appoggio di una famiglia unita come la vostra? Fondamentale, abbiamo iniziato con nostro padre, poi abbiamo preso in mano le redini io e mio fratello Gianni, e funziona perfettamente perché siamo complementari».

Lanciamo uno sguardo anche oltre l’estate: ci sono già progetti futuri per la prossima stagione?
«Ci sarà il Kontiki, locale che abbiamo preso a terra, rifatto completamente, e che ha concluso la scorsa stagione con un successo strepitoso».
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