Premio Enriquez a Marta Torbidoni:
«Un grande onore, ho una voce agile»

Premio Enriquez a Marta Torbidoni: «Un grande onore, ho una voce agile»
di Fabio Brisighelli
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Venerdì 8 Settembre 2017, 16:19
SIROLO - Marta Torbidoni, marchigiana, giovane e bella voce di soprano lirico, ha ricevuto nei giorni scorsi, presso il Teatro Comunale Cortesi di Sirolo, il Premio Franco Enriquez 2017 (ideato da Valeria Moriconi, compagna d’arte e di vita del grande regista) nella categoria Canto Lirico e Teatro d’Opera (Sezione Soprani) per i meriti acquisiti nella stagione passata, segnatamente a seguito del suo debutto ne “I Masnadieri” di Verdi in occasione del Festival omonimo 2016 di Busseto. La motivazione del Premio è significativa dei suoi indiscussi meriti artistici: «Una voce calda e morbida dotata di una grande estensione con un timbro limpido e trasparente: a queste doti si aggiunge una capacità interpretativa e drammatica di grande rilievo che la elevano ad uno dei gradini più alti del bel canto internazionale».

Soddisfatta del premio?
«Direi molto soddisfatta. Anzi, doppiamente onorata di aver ricevuto questo prestigioso riconoscimento proprio nella mia terra, le Marche».

Vuole precisare bene come è avvenuta la scelta?
«Sono stata contattata dal presidente del Centro Studi “Franco Enriquez” Paolo Larici, il quale mi ha informato che la mia interpretazione ne “I Masnadieri” presso il Teatro Giuseppe Verdi di Busseto, nell’ambito del festival omonimo 2016, gli era stata segnalata come particolarmente riuscita: da qui il conferimento del premio».
Lei ha altre frecce al suo arco quanto a esiti brillanti in concorsi o partecipazioni liriche di vario genere…
«Sì, in particolare sono risultata vincitrice nel 2014 del “Concorso europeo per giovani cantanti lirici” di Spoleto. Ho ricevuto il primo premio “Accademia Puccini” di Torre del Lago come miglior soprano; sono stata finalista al Concorso Voci Verdiane di Busseto, che mi ha fatto assegnare il ruolo di Amalia nell’opera sopra citata, rivelatasi così importante per me».

Come definisce la sua voce e il suo stile di canto?
«Sono un soprano lirico pieno di agilità, una belcantista fino al primo Verdi. Nella mia preparazione hanno contato molto gli insegnanti che ho frequentato, artiste del calibro di Renata Scotto o di Sylvia Sass».

Ha qualche ricordo di palcoscenico particolarmente significativo?
«Tutte le esperienze fatte a tutt’oggi mi hanno puntualmente gratificato. Ne voglio ricordare una, quando sono stata chiamata nel maggio 2015, solo ventiquattr’ore prima dell’evento lirico, dall’Auditorium di Tenerife (Isole Canarie) per sostituire Mariella Devia nell’“Anna Bolena” di Donizetti a fianco del tenore Celso Albelo. Una grossa soddisfazione, per me».

E gli impegni prossimi fissati nel suo carnet?
«Una “Traviata” a Sondrio e una a Monaco. Poi a febbraio, al Regio di Parma, affiancherò Mariella Devia come “cover” (sostituto o doppio, ndr.) nel “Roberto Devereux” di Donizetti».
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