Ecco la piazza dei Miracoli a Pisa
uno degli splendidi gioielli Unesco

Ecco la piazza dei Miracoli a Pisa uno degli splendidi gioielli Unesco
2 Minuti di Lettura
Venerdì 23 Giugno 2017, 11:36
Gioiello tra i 51 italiani dei patrimoni dell’umanità Unesco, la Piazza dei Miracoli si trova poco lontano del centro città. Inizialmente, il complesso si trovava vicino un antico porto fluviale, sulle rive di un fiume oggi scomparso, l’Auser.

La grandezza di Pisa
Proprio per la sua centralità la zona fu scelta come luogo di costruzione della cattedrale di Santa Maria Assunta, edificata nel 1064 per celebrare la grandezza di Pisa, all’epoca potente Repubblica marinara. Davanti alla cattedrale sorge il battistero, anche lui in stile romanico, iniziato nel 1152 da Diotisalvi e completato centinaia di anni dopo con l’aggiunta di elementi gotici. Di forma cilindrica, costruito in marmo bianco, la struttura è anche in possesso di una favolosa acustica.

La doppia cupola
Altra caratteristica di non poco conto è la doppia cupola che rende ancora più armonica una struttura sobria e magnifica. A nord c’è il cimitero monumentale, il camposanto. Iniziato nel 1278 e con mura di marmo, all’interno ha la struttura di un chiostro. Purtroppo nel 1944 una scheggia di bomba alleata provocò un inizio di incendio il quale, non potendo essere spento rapidamente a causa delle cisterne sotto vigilanza militare, fece scaturire un vero e proprio turbine di fuoco che bruciò le travi in legno del tetto del Campo Santo il quale collassò arrecando ingenti danni alle opere custodite. Il piombo della copertura del tetto, fuso dal calore, danneggiò gli affreschi. I lavori di ristrutturazione hanno però permesso il recupero della struttura e la scoperta di sinopie.

Il simbolo che pende
C’è poi il simbolo di Pisa, uno dei simboli dell’Italia nel mondo. Simbolo che deve la sua celebrità – e la struttura inclinata – ad un terreno cedevole che per lunghi anni blocco la costruzione. I lavori infatti partirono nel 1173, ripresi 102 anni dopo (1275) e completati finalmente nella seconda metà del trecento.
© RIPRODUZIONE RISERVATA