Parte Kum! con la firma di Recalcati:
«Ma questa vita è ingovernabile»

Parte Kum! con la firma di Recalcati: «Ma questa vita è ingovernabile»
di Lucilla Niccolini
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Venerdì 10 Novembre 2017, 14:45
Kum! s’intitola il festival di tre giorni che si inaugura oggi ad Ancona. Ne è ideatore e direttore scientifico Massimo Recalcati, lo psicoanalista di rango internazionale che domenica terrà la lectio magistralis conclusiva: “Volti dell’ingovernabile nell’esperienza della psicoanalisi”.

Perché, professor Recalcati, ha deciso di lanciare questo festival proprio ad Ancona?
«Sono molto legato alle Marche: per tre anni ho insegnato all’Università di Urbino e conservo un ricordo indelebile di quel periodo entusiasmate della mia vita. Inoltre ad Ancona c’è un governo illuminato della città. È stato l’assessore alla cultura Paolo Marasca il primo a credere in questo progetto e a sostenerlo, a immaginare la Mole come il sito più adeguato per l’iniziativa e a collaborare intellettualmente alla definizione del programma, oltre che a organizzarne l’impresa. Senza di lui, e senza l’accordo del sindaco e della giunta, non si sarebbe fatto nulla. È un esempio di sinergia positiva tra la politica e la cultura. A volte accade».

“L’ingovernabile” è il tema della prima edizione. In che cosa la vita umana è ingovernabile?
«La vita stessa, la sua forza, il suo eccesso è già nome dell’ingovernabile. La potenza inumana della natura in cui la vita umana è immersa è un’altra figura dell’ingovernabile. Ma anche la morte, l’impossibilità di non morire. L’illusione più grande e più pericolosa è che l’uomo possa essere il padrone della vita, e che l’ordine del governo pretenda di cancellare l’esperienza in realtà incancellabile dell’ingovernabile. Piuttosto si tratta di fare amicizia con il caos dell’ingovernabile: di cosa significa questa amicizia tratteranno le nostre giornate anconetane».

“Educare, curare governare” è il sottotitolo. Siamo tutti così bisognosi di cura?
«L’essere umano non può prescindere dal rapporto con l’altro. La cura concerne innanzitutto le forme di questo rapporto. Esistono forme generative e forme distruttive. Ma a volte la cura stessa, quando non rispetta il particolare della vita, può rivelarsi peggio del male che vorrebbe curare. Una cura umana sa rispettare la vita particolare del soggetto. Significa che non esiste una misura universale della felicità: ciascuno ha il diritto di trovare la misura della propria felicità».

A quale pubblico in particolare è dedicato questo festival?
«In Italia esiste un pubblico che non si accontenta della televisione o dei social. È quello che incontro nei Festival culturali, a Mantova, Modena, Sarzana, Pistoia… È un pubblico composto da generazioni differenti, motivato da una domanda di sapere autentica. Spesso molto più autentica di quella che alimenta il circuito accademico».

Pensa che la cura del cittadino sia oggi ancora nelle… cure di chi ci governa, nonostante il proclamato e sempre disatteso welfare?
«Io ho un buon giudizio su questo governo e su quello che lo ha preceduto. C’è stato uno sforzo riformista serio. Alcuni errori sono stati commessi e attendono di essere corretti: penso soprattutto alla riforma sulla scuola. Ma la sensibilità che il governo Renzi e quello Gentiloni hanno mostrato verso le parti più deboli e vulnerabili della nostra società per me è fuori di dubbio».

La Città del Sole è un’utopia del buon governo. È realizzabile?
«Diffido delle utopie e delle rivoluzioni. Lacan ci ha insegnato che ogni rivoluzione alla fine del suo giro ritrova il padrone con il bastone. Alle utopie, preferisco lo sforzo quotidiano del riformismo, la fatica generosa dei passi in avanti. Governare, diceva Freud, è un mestiere impossibile. Il sogno delle utopie, se non tiene conto di questa impossibilità, sfocia sempre in un incubo. Chi governa deve avere esperienza dell’impossibile, non per favorire la rassegnazione, ma per creare attorno all’impossibile una vita possibile per la città».

Il programma
Si apre oggi alla Mole Vanvitelliana di Ancona la prima edizione di Kum! Festival. Si inizia alle 10,30 con un’anteprima a cura di Angelo Vulpiani e Marco Ferrazzoli. Alle 15 la lectio magistralis di Rocco Ronchi, autorevole filosofo, dal titolo “Potere e potenza. Governare una società complessa è possibile?”. Seguono gli incontri con Romano Màdera e Luigi Manconi, Lucio Cavazzoni e Franco Berrino, Alessandro Siciliano, Aldo Bonomi, Franco Cardini e Gad Lerner, Elena De Sivestri, e, alle 21,30, con Andrea Bellavita.

La mostra di Bispuri
La mostra “Una storia sudamericana” di Valerio Bispuri, uno dei più apprezzati fotografi italiani, si inaugura oggi alle 17,30 nella Sala Tabacchi della Mole, nell’ambito di “Kum! Festival”. Bispuri, che tra i suoi maestri annovera Josef Koudelka e James Nachtwey, ha lavorato per 13 anni a questo progetto, “Paco. A drug story”, dedicato alla nuova droga che sta devastando il Sud America. Dopo l’inaugurazione, alle 19,30 il pubblico potrà dialogare con l’autore.
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