Cuccarini, Lavia, Ficarra e Picone:
stagione da urlo alle Muse di Ancona

Cuccarini, Lavia, Ficarra e Picone: stagione da urlo alle Muse di Ancona
di Lucilla Niccolini
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Venerdì 6 Aprile 2018, 12:57 - Ultimo aggiornamento: 13:10
Usciamo, la sera, andiamo a teatro! È l’invito che risuona alla presentazione della nuova stagione teatrale di Ancona. E poiché a ogni invito, il piacere della scoperta deve accompagnarsi all’attrattiva di un vantaggio, ecco un abbonamento che ne vale due: rinnovando o sottoscrivendo per la prima volta l’abbonamento alla stagione di danza assieme a quello per la stagione di prosa, ricca di undici appuntamenti, si potrà godere del cospicuo sconto di 40 euro. La fidelizzazione del pubblico di Marche Teatro passa anche da qui.



Due cartelloni insieme
I due cartelloni sono stati presentati insieme, delineando una strategia che alla pluralità delle offerte di spettacolo abbina il colore internazionale di quattro ghiotte serate di danza. «La diversificazione dei generi, dal classico al musical all’innovazione, è da sempre il pregio delle scelte di Marche Teatro», ha commentato l’assessore alla Cultura del Comune di Ancona Paolo Marasca: «Una grande scommessa vinta: si è vista crescere negli anni la domanda del pubblico, insieme all’interesse da parte del territorio». «Se infatti la Regione Marche eroga a Marche Teatro – precisa la funzionaria del Servizio Cultura dell’ente regionale, Paola Marchegiani – una cifra superiore a quella destinata ad altre stagioni cittadine, è perché punta su Ancona, che ha dato vita in questi anni a produzioni di valore e successo. Anche il finanziamento del Mibact, in crescita ogni anno, riconosce i giusti meriti al team del teatro delle Muse, premia la lungimiranza di chi lo dirige e la capacità di scegliere in un panorama internazionale, soprattutto per la danza contemporanea».

Abbonamenti in crescita
La crescita esponenziale degli abbonamenti – la stagione che si chiude questa settimana con “La vedova scaltra” ne ha contati, tra prosa e danza, quasi 2300 – è stata evidenziata sia dal presidente di Marche Teatro Gabriella Nicolini che dal direttore artistico Velia Papa. È stata quest’ultima a illustrare il cartellone, forte di ben quattro nuove coproduzioni: “La paranza dei bambini”, dall’omonimo romanzo di Roberto Saviano, già in tournée; “Who is the king”, prima tappa del serial teatrale congegnato da Lino Musella, Paolo Mazzarelli e Andrea Baracco attorno al tema del potere nelle tragedie di Shakespeare; “Night Writer”, su testo autobiografico di Jan Fabre, che ne cura regia e scene; “La scuola delle mogli”, il più recente approccio di Arturo Cirillo a Molière. E a proposito di classici, torna alle Muse un grande Pirandello, con “Sei personaggi in cerca d’autore”, interpretato da Eros Pagni, accanto all’Ibsen di “John Gabriel Borkman” con Gabriele Lavia. Si propongono quindi nuovi e già affermati autori, come Jasmine Reza (“Bella figura”, con Foglietta, Calabresi, Marchini e Ferzetti) e Gabriele Pignotta, che apre la stagione col suo “Non mi hai più detto ti amo”, interpretato da Lorella Cuccarini e da uno spassoso Gianpiero Ingrassia.

Due commedie brillanti
E per il farsesco, ancora due commedie brillanti e sarcastiche, ad aprire con divertimento squarci di luce sui conflitti tra generazioni: da “Le rane” di Aristofane, attualizzate da Giorgio Barberio Corsetti col duo incandescente Ficarra & Picone, si arriva a “Parenti serpenti”, la versione teatrale dell’omonimo film interpretata da Lello Arena. Non poteva mancare il musical di classe: a gennaio, l’anno solare delle Muse si apre con “Priscilla. La regina del deserto”, caleidoscopio di colori, situazioni e suoni firmato da Simon Phillips. A intercalare la prosa, i quattro spettacoli di danza sono vere hit, di grande richiamo. “Giselle”, danzata su movenze sud-africane per la coreografia di Dada Masilo, sorprenderà con i suoi colori e i disegni in scena di William Kentridge, mentre “Show” è lezione di stile di Hofesh Shekter. Come un film dell’orrore in danza, si propone poi “Horror” di Jakop Ahlbom, per chiudere con il fascino misterioso di “Tempesta”, versione della commedia di Shakespeare prodotta dall’Aterballetto.
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