Cupramontana, ecco Edoardo Bennato:
«Rock e blues, la mia carriera iniziò qui»

Cupramontana, ecco Edoardo Bennato: «Rock e blues, la mia carriera iniziò qui»
di Stefano Fabrizi
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Venerdì 5 Ottobre 2018, 11:50 - Ultimo aggiornamento: 22 Giugno, 18:31

Edoardo Bennato apre il tris di live dei grandi big a Cupramontana. Alle ore 22.30 in Piazza Cavour, per la 81esima Sagra dell’uva. «Sarà un concerto ad alto contenuto rock e blues, spettacolo, divertimento, ma anche cose da dire», parola di Bennato che ha da pochi giorni ritirato il Premio Rai Radio Live al Mei di Faenza. Nel 2017 la ripubblicazione dell’album “Burattini senza fili” in un’edizione speciale arricchita dal singolo “Mastro Geppetto”. L’amore per il burattino Pinocchio e il suo mondo così tanto protagonisti dei suoi lavori musicali «non lo spiego, vi invito ad osservare i personaggi: Mangiafuoco; il Gatto e la Volpe; la Fata, ovvero la condizione femminile non ancora risolta; il Grillo Parlante… in questa Italia, sempre più Collodiana, non credete che siano intorno a noi, oggi più di ieri?!».

Il legame con le Marche
Alle Marche Edoardo Bennato è molto legato, perché è qui che capì che la sua vita stava prendendo una nuova e desiderata direzione. «Quello che mi lega alle Marche è un aneddoto molto importante della mia vita. Dopo aver fatto il primo disco con dentro canzoni come “Non farti cadere le braccia”, “Un giorno credi”, “Una settimana un giorno” il direttore della mia casa discografica mi licenziò dicendo che, poiché il disco non vendeva, era meglio che continuassi con l’università e mi levassi dai piedi – ricorda Edoardo Bennato – Non mi diedi per vinto. Mi piazzai a Roma, fuori a un bar-ristorante all’esterno del famoso Teatro delle Vittorie. Sapevo che sarebbero passati giornalisti e opinion leader, quelli che contano… Insomma, mi misi lì per strada con tutto il mio armamentario di follia: tamburello a pedale, armonica e kazoo e iniziai a cantare delle canzoni proto-punk, tipo “Ma che bella città”, “Salviamo il salvabile”. Fui notato e il direttore del settimanale “Ciao 2001”, che all’epoca era la bibbia dei giovani, mi mandò ad un Festival di tendenza a Civitanova. Salii sul palco che non ero nessuno, quando scesi ebbi la percezione che la mia vita era cambiata perché quegli opinion leader che erano lì stabilirono che potevo essere il rappresentante ideale dell’insoddisfazione giovanile in Italia. E voi compraste i miei dischi!».

Ai giovani: perseverate!
È l’artista dei primati, come quelli di essere stato il primo ad aver pubblicato due album in 15 giorni e il primo a riempire il San Siro: era la memorabile primavera del 1980. «Furono mesi esaltanti. Avevo la consapevolezza di fare qualcosa che non era mai stato fatto prima. Certo, fu anche un azzardo ma, come si dice in latino, Audentes fortuna iuvat». Se Bennato fosse oggi un ventenne, per farsi strada come musicista e cantante, farebbe ciò che consiglierebbe ai giovani: «suonare il più possibile davanti agli altri per testare le proprie capacità, perseverare e non farsi mai cadere le braccia». Ticket sui circuiti CiaoTickets e alle biglietterie alle porte di accesso al centro storico dalle 14 alle 1.30.
 

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