Zakopane in Polonia, settimana
bianca nel paese di fate e gnomi

Zakopane in Polonia, settimana bianca nel paese di fate e gnomi
di Lucilla Niccolini
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Mercoledì 7 Marzo 2018, 13:48
Magiche protagoniste, sono le vecchie pastore, curve sui banchi dove allineano le forme di oscypki, il formaggio dalla crosta ocra zigrinata ad arte. E poi i conducenti delle slitte, con i gilè di pelliccia, mentrelucidano i campanellini sulle criniere dei grossi cavalli, davanti alle casette di legno dagli spioventi ripidi merlettati di fiori e frutta stilizzati. Zakopane sembra uscita da un libro di fiabe. Ti aspetti di imbatterti da un momento all’altro in uno stuolo di gnomi. Ma anche nel negozietto delle ceramiche locali, disegnate con i tradizionali cerchi rossi e blu, la commessa ti sorride come una regina della notte dai suoi occhi di ghiaccio.



Avventura di conoscenza
Per una volta, dimenticandoci delle Dolomiti, decidiamo che la nostra settimana bianca sarà un’avventura di conoscenza. Sci in macchina e via, alla ricerca di un folclore alpino più esotico, che ci racconti altre storie montanare di escursioni e rifugi. Andiamo in Polonia, là dove i Monti Tatra, vette dei Carpazi, segnano il confine con la Slovacchia, e incontriamo Zakopane, dove la rude tradizione pastorale del Podhale si è declinata in un colorato insediamento di villeggiatura.
Era la fine dell’800, quando un audace architetto, Stanisław Witkiewicz, elesse questo villaggio a laboratorio vivo della ricerca stilistica e culturale, facendone una delle località turistiche invernali più eleganti e insieme rustiche, un unicum incastonato in una valle soleggiata. Qui vennero a trascorrere i momenti di creazione e confronto molti artisti polacchi, poeti e musicisti, pittori di queste coste ripide di montagna, di una natura che appena fuori dell’abitato si manifesta nelle mille sfumature del bosco.

Un museo diffuso
E le loro villette, su cui l’architetto sperimentò nuove forme, ispirate a disegni antichi, ambienti confortevoli illuminati dalla luce bianca della neve attraverso le ampie finestre quadrettate, sono diventate case-museo. A partire dalla villa Kolyba, la prima realizzata, nel 1894, da Witkiewicz per il magnate ucraino Zygmunt Gnatowski. Sono le varie sedi di un museo diffuso che ha il suo cuore, lungo la strada principale, nel Museo dei Tatra. Conservano e mostrano gli strumenti delle diverse arti, spartiti e quaderni, pennelli, tavolozze e tele, tra pezzi di arredamento realizzati rigorosamente da artigiani locali. È quello ormai universalmente riconosciuto come “Zakopane style”. Altre memorie, statue e steli, di quella compagnia di artisti riposano nel camposanto, esposizione di severa sacralità a cielo aperto della storia culturale di Zakopane.

Trampolini da ammirare
Non c’è stagione in cui questo villaggio non sfoderi il suo charme. E se nella tarda primavera i pascoli circostanti e le foreste invitano a lunghe passeggiate, o a salire a piedi, con tenacia montanara, alla vetta del Kasprowy Wierch, da dicembre fino a tutto marzo, le oltre venti piste attrezzate ne fanno la “capitale d’inverno” della Polonia. Da ammirare, i trampolini Wielka Krokiew e Średnia Krokiew, teatro di numerose gare di Coppa del mondo. Due funivie trasportano gli sciatori fino al Kasprowy Wierch, a sud, e dal lato opposto una funicolare conduce al colle panoramico Gubałówka.
Dopo, accanto alla grande stufa di una delle calde taverne, ci conforteranno i pierogi (ravioli) o gli gnocchi che chiamano pyzy, prima di assaggiare la kielbasa, la salsiccia polacca, o la golonka, stinco di maiale marinato con contorno, ovviamente, di patate. E gli intrepidi si lanceranno sul bigos, stufato di differenti carni e salumi, con crauti e prugne secche, innaffiato da birra polacca a volontà.


 
L’Occhio del Mare
Con tre ore di trekking, è imperdibile lo spettacolo del Morskie Oko, un bellissimo lago verde smeraldo incastonato tra i monti Tatra. Si parte da Palenica Białczańska dove si trova un grande parcheggio. Da qui inizia la strada solo pedonale che vi condurrà al lago. Non sono ammesse le biciclette. Il lago è conosciuto come Morskie Oko (“Occhio del mare”), perché secondo la leggenda locale è collegato all’Adriatico da passaggi sotterranei.
 
Come arrivare
Per arrivare a Zakopane, gli aeroporti più vicini raggiungibili direttamente dall’Italia sono l’Aeroporto Internazionale Giovanni Paolo II di Cracovia e l’aeroporto internazionale di Katowice, da cui un bus in 3 ore e mezza vi condurrà a destinazione. Il biglietto, acquistato dall’autista, costa 100 zł. In auto. Da Cracovia, prendere la strada E77/7 e dopo 55 km prendere la strada 47. Dopo 39 km passerete Nowy Targ e dopo circa 1,5 km siete arrivati a Zakopane.
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