A Pesaro, pedalando sulle tracce
del Cigno Gioachino Rossini

A Pesaro, pedalando sulle tracce del Cigno Gioachino Rossini
di Lucilla Niccolini
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Mercoledì 21 Giugno 2017, 12:20
Una volta superato il cartello segnaletico di Pesaro sulla Statale Adriatica, un solo consiglio: parcheggiate l’auto e dimenticatela. Se la città di Rossini è soprannominata “città della bicicletta”, il motivo vi sfiora non appena scendete dalla macchina. Attento, pedone, rischi di essere arrotato. Non c’è chi non abbia almeno una bici nell’androne di casa sua; moltissimi, di più. Non è difficile trovare da affittarne, ma soprattutto è agevole girare in città percorrendo la Bicipolitana, una rete locale attrezzata e segnalata, che nel nome - e di fatto - fonde il percorso privilegiato per cavalli d’acciaio con la comodità della metropolitana.

Il soprano in bermuda
E vi capiterà, d’estate, di riconoscere un soprano o un baritono in bermuda, che in sella a una bicicletta d’epoca, prestito del Festival, raggiunge pedalando le prove di “Torvaldo e Dorliska”, in programma quest’anno al Rof. Oppure lo scultore Giuliano Vangi, artista toscano che ha scelto Pesaro per le sue vacanze. In sella? E allora andiamo, prima di tutto a costeggiare il mare, a partire dal porto-canale, dove buttare un occhio voglioso sugli yacht non ancora salpati per la Croazia, fino alla stele di acciaio di Eliseo Mattiacci che saluta l’orizzonte. Dall’altra parte, verso l’interno, vale la pena di fare due giri attorno alla rotatoria a osservare la scultura “Nel vento del mito”, che Giovanni Gentiletti ha creato nel rame per ricordare Azzurra, quella dell’America’s Cup, costruita a Pesaro.



Un bagno è gradito
Via di nuovo, verso Baia Flaminia, e se tira vento da scirocco, un bagno è gradito. Altrimenti, attraversato il borgo dei marinari alla radice del porto, vi aspetta il lungomare dal lato opposto della costa, e della città. Costeggiate le Mura roveresche, o inoltratevi, superata la “Porta a mare”, totem di Loreno Sguanci all’ingresso alla spiaggia, per le strade alberate dei villini: non c’è fretta di tornare al mare, dove la Palla di Arnaldo Pomodoro, circondata di turisti in vena di selfie, è guardata a vista del grazioso Villino Liberty, tutore muto della movida serale.

I mosaici romani
E adesso, se quel blu marino vi lusinga più di ogni altra cosa, vi aspettano il Lido di Ponente, poi quello di Levante, prima di tornare, lasciando che i capelli si asciughino al vento del tramonto, verso il centro. A via Rossini fermatevi per i mosaici romani custoditi in Duomo, le civetterie rossiniane nella sua dimora restaurata, il via vai di Piazza del Popolo attorno ai lucidi musi equini, ai delfini e ai tritoni della fontana bianca e rosata. C’è ancora tempo per risalire via Branca fino al teatro Rossini, tra i turisti innamorati dello shopping firmato, incrociando le bici degli orchestrali in jeans che escono a frotte dalle prove, strumento in spalla, per deviare fino alla Biblioteca di san Giovanni.



Alla Pescheria
Ardite capriate vetrate su pilastrini in cotto con cui Danilo Guerri ha trasformato l’antico convento fatiscente in un oggetto urbano che è un’enorme scultura. E luogo di cultura, come la Pescheria, lì a due passi, in corso XI settembre, abbinata al salone altissimo della chiesa del Suffragio: dell’antico commercio del pesce resta la fontana a conchiglia in fondo alla sala. Ma per rinfrescarvi il viso dopo il giro in bici, bastano le vasche di pietra d’Istria dell’ingresso, prima di dare un’occhiata alla Galleria di Franca Mancini, su verso i ruderi dell’antico Manicomio. Vogliamo tornare? Torniamo pure. Dalle parti del teatro, giù il cavalletto in via Venturini, scendete dal sellino. Aperitivo tra i vip melomani? Perché no, prima di concedetevi, da Uldergo, squisiti passatelli in brodo di pesce, come li facevano le donne dei pescatori un tempo.
 


Torna il Rossini Opera Festival
XXXVIII Rossini Opera Festival, dal 10 al 22 agosto. Apre il gruppo catalano La Fura dels Baus con “Le siège de Corinthe”. Seguirà Mario Martone con “Torvaldo e Dorliska”. E torna Pier Luigi Pizzi con “La pietra del paragone”.
Info www.rossinioperafestival.it

Mostra del Nuovo Cinema
Durante la Mostra del Nuovo Cinema (fino a domenica), un caffè in Pescheria tutte le mattine alle 10 con gli autori. E intanto, nella chiesa del Suffragio, il Genio Collettivo crea il film più lungo della storia col software Cubotto.
Info www.pesarofilmfest.it

I consigli
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