Nel caleidoscopio magico di Apiro
in scena tutto il folklore del mondo

Nel caleidoscopio magico di Apiro in scena tutto il folklore del mondo
di Lucilla Niccolini
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Mercoledì 9 Agosto 2017, 15:20
APIRO - La pubblicità turistica, Apiro se l’è conquistata facendo innamorare di sé migliaia di stranieri, i protagonisti del Festival internazionale del Folclore. Sono tanti i partecipanti che dal 1970 vengono fin qui, con i costumi tipici della loro nazione, per creare il caleidoscopio vivacissimo di “Terranostra”. E chissà quanti di loro hanno lasciato il cuore tra queste viuzze, su queste vedute digradanti verso le valli dell’Esino e del Musone, nel silenzio delle chiese antichissime.
Tutti, portando qui la loro danza tipica, i colori sgargianti, i ritmi variegati di tradizioni ataviche, hanno certamente riposto nel trolley della mente immagini di serenante incanto, da sfogliare più tardi sulla terra battuta delle capanne, nel calore delle dacie, lungo fiumi lontani, attraverso la foresta pluviale. Una magnifica idea, quella che quarantasette anni fa ha avuto il gruppo folcloristico locale Urbanitas, subito sposata dall’amministrazione comunale per accendere i riflettori sulla cittadina collinare.

Il Palazzo dei Priori
Le bellezze della nostra terra, ambientali, architettoniche e artistiche, sono tali da meritare una deviazione dalle linee tradizionali delle vacanze. C’è sempre bisogno, in quest’epoca distratta e vorace, di un pretesto per visitare un luogo. E dunque, con la scusa di assistere alle evoluzioni dei sei gruppi che quest’anno partecipano al festival - Cile, Indonesia, Lituania, Messico, Russia e Ungheria - andiamo a scoprire Apiro. Vale la pena cominciare dal Palazzo dei Priori, sede del Comune, scrigno di un preziosissimo tesoro: il Polittico di Allegretto Nuzi, dal quale la Madonna soave ci guarda con gli occhi saggi delle contadine marchigiane. Sarà difficile staccare gli occhi dal capolavoro, esibito nella sala consiliare, e tornare nell’aria pulita che si muove tra strette vie del paese. Ma ci aspetta il lucore barocco della Collegiata di Sant’Urbano, con lo spolvero elegante delle dorature e le opere custodite nel “Tesoro”: chissà che non ci accada di sorprendere il maestro di cappella intonare una fuga di Bach sull’organo Callido… Ci sono cose che non ti aspetti, qui, come il portale bizantino della chiesa di San Francesco, la più antica di Apiro e, più in là, la “Figura” affrescata tra anime dannate e assunte in gloria nella chiesa della Misericordia. Dovremo ritornarci prima di partire, per prendere, com’è nell’uso locale, gli auspici per il viaggio di ritorno.



Tappa all’Eldorado
Ma prima dobbiamo uscire dalle possenti mura medievali, per non perderci altre tappe importanti: la prima - la chiesetta di San Francesco alle Favete - è metà di pellegrinaggio. La leggenda racconta che la fondò il Santo di Assisi, che purtroppo poco ha potuto per proteggere il tempio, con la dolcissima Madonna che allatta il Bimbo, dalle scosse del terremoto. Ci allungheremo quindi all’Abbazia di Sant’Urbano, baluardo di fede e di architettura, prima di concederci un pomeriggio vacanziero all’Eldorado, meta laica rinfrescante incastonata tra i colli, a traguardare il Monte San Vicino tra schizzi, giochi d’acqua e jacuzzi.



C’è “Terranostra” che sfida il terremoto
Anche quest’anno, nonostante le difficoltà dovute al sisma che ha colpito anche Apiro, si tiene il festival del Folclore “Terranostra”, alla sua 47° edizione. Per mantenere viva la tradizione, con una modifica logistica, la manifestazione si svolge alla Pista di Pattinaggio e nel Viale del Paese, con la mostra mercato Aret&terra. Oggi si tiene il benvenuto e lo spettacolo di apertura. Il 14 agosto, nella serata di chiusura, tutti i gruppi ospiti mostreranno al pubblico il meglio del loro repertorio. A Ferragosto sfilata finale.
Info www.festivalterranostra.it



Sotto lo sguardo severo di Papa Urbano I
Il Papa Urbano I benedicente, affrescato sul muro che regge il presbiterio rialzato, ci osserva severo mentre avanziamo nel silenzio della navata centrale della chiesa dell’abbazia benedettina intitolata al protettore di Apiro. Forse ci rimprovera della curiosità con la quale ci siamo fermati a osservare dal basso ogni figura zoomorfa, ogni frasca scolpita sui capitelli. E ci raccomanda con gli occhi di scendere, dopo aver salito la scalinata verso l’aula superiore, nella cripta, ad aggirarci sotto le volte a crociera, a sfiorare con reverenza le colonne.
Un parco acquatico con gli scivoli più lunghi
Eldorado è un parco acquatico, fondato nel 1985 per iniziativa di Rudy Panatta alle pendici del Monte San Vicino. Un angolo di paradiso di trentamila metri quadrati, articolato per il divertimento più rinfrescante tra i Big Twins, gli scivoli più lunghi d’Europa, la laguna per i piccoli, le grandi piscine, una vasca idromassaggio per ventiquattro posti, le aree verdi dove sorbire una bibita. Ad agosto il biglietto giornaliero costa 12 euro (il pomeridiano 10) e solo a Ferragosto va dai 15 ai 12 euro. È curata l’accessibilità per tutti.
Info www.parcoeldorado.com
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