Ridi che ti passa, lo yoga della risata
è il vero "cocktail del benessere"

Ridi che ti passa, lo yoga della risata è il vero "cocktail del benessere"
di Alessandra Cicalini
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Martedì 5 Dicembre 2017, 13:00
Ridere come se non ci fosse un domani. Una massima del genere potrebbe essere facilmente adottata dagli estimatori dello Yoga della risata, una pratica inventata nel 1995 da Madan Kataria, un rispettabilissimo psichiatra indiano, sua moglie e un manipolo ristretto di amici. Sono infatti solo cinque i partecipanti al suo primigenio “club della risata”, messo in piedi dal medico in un parco di Mumbai, per tentare di rispondere a un quesito al centro di un articolo che stava scrivendo, ossia quali siano i possibili benefici prodotti dalla risata sulla nostra salute.


 
Ridere fa bene: ma come?
«Per prima cosa, osservava Kataria, quest’ultima deve essere lunga e fragorosa. Per ottenerla, occorre lasciarsi andare, facendola emergere direttamente dalla pancia, che si smuove solo con un diaframma completamente sbloccato. Come arrivarci? Inspirando a fondo e poi espirando per un tempo ancora più lungo. Soltanto così, infatti, si espellerà quel tot di aria carica di anidride carbonica che intossica il nostro organismo».
 
Scatenare il joy cocktail
Dopo un po’ che si ride a crepapelle, insomma, ci si sentirà più rilassati e insieme ossigenati, merito del cosiddetto “joy cocktail”, ossia quel misto di ormoni del benessere, come le endorfine e la serotonina, scatenato dalla risata insieme con l’abbattimento del cortisolo, il temibile ormone dello stress.
Tutto questo processo è una bazzecola per un bambino, abituato a esplodere di allegria. L’adulto, invece, di solito tende a ridacchiare, timoroso di risultare maleducato o invadente, oppure perché troppo angosciato dalla sua quotidianità. A ben guardare, però, dice sempre il luminare indiano, proprio perché la vita e la morte sono cose maledettamente serie, conviene allenarsi a ridere.
 
Dalla risata forzata alla meditazione
All’inizio sarà necessario sforzarsi un po’, anche perché il tempo minimo perché si misceli per bene il joy cocktail sono almeno dieci minuti.
C’è da dire, comunque, che il corpo non capisce la differenza tra una risata finta e una autentica, ma le prenderà per buone entrambe, dispensando così benefici in entrambi i casi. Ridendo in gruppo, poi, è abbastanza facile che le risate diventino sempre più spontanee e che si arrivi più velocemente alla cosiddetta “meditazione della risata”, ossia i famosi dieci minuti che fanno bene la salute, seguiti da altri dieci di rilassamento, un po’ come nello yoga classico, una disciplina che, comunque, non ha nulla a che fare con il metodo creato da Madan Kataria, se non per l’elemento comune del respiro.
 
Sempre più frequentatori
Ne sanno qualcosa i frequentatori dei club della risata, sempre più numerosi anche nelle Marche. A descriverli, ci pensa Andrea Pensini, il presidente dell’associazione YoRido, che ha la sede legale a Tolentino, ma club affiliati in almeno quindici regioni italiane, da Nord a Sud: «Il nostro compito principale è fornire un servizio e una copertura burocratica ai club e ai progetti di yoga della risata che si intenda portare in asili, case di riposo e ospedali, ossia in tutte quelle strutture dove si preferisce interagire con associazioni strutturate anziché con singole persone», precisa Pensini, che si è avvicinato a questa pratica poco più di tre anni fa, diventandone prima leader, poi teacher.


 
Da leader a master della risata
Le ultime due parole indicano gli step richiesti dal maestro indiano per fondare un club della risata e per portare la tecnica in scuole e ospedali. Solo molto più avanti, ossia dopo aver ricevuto la formazione direttamente da Kataria, si diventa master e ambasciatori dello Yoga della risata nel mondo, come è successo ai quattro italiani Laura Toffolo, Richard Romagnoli, Letizia Espanoli e la maceratese Lara Lucaccioni, che è anche vicepresidente di YoRido.

Ridere fa bene alle cellule
Autore del libro “Happygenetica” è invece Richard Romagnoli, da lui scritto con il medico del lavoro Mario Biava, ispiratore di un protocollo integrativo per le cure oncologiche riconosciuto dal ministero della Salute. Il testo si muove nel solco delle teorie del biologo americano Bruce Lipton, che riconoscono il legame tra risata, ristrutturazione cellulare e recessione della malattia, argomenti che Biava affronterà nel marzo del prossimo anno in una conferenza prevista ad Ancona.
 
Kataria a Pesaro ad aprile 2018
Più al cuore della questione, anzi, della pancia, dovrebbe andare Madan Kataria in persona, atteso dal 4 all’8 aprile all’hotel Flaminio di Pesaro: «Kataria ha chiesto a noi di organizzarlo», precisa Pensini, raggiunto telefonicamente mentre sta andando a ridere proprio nella città in cui sbarcherà il medico indiano, in compagnia di alcune amiche. «Tra i club si creano connessioni, come fossimo una grande famiglia», osserva Pensini. È sempre lui a sottolineare l’assoluta gratuità delle sessioni, come si chiama l’ora, ora e mezza che si passa a ridere insieme. Varia è inoltre l’età dei partecipanti, ma anche tenendo conto di quanto dice lo psichiatra indiano sulla scarsità di risa tra gli adulti, è ovvio che i giovanissimi siano di meno.
 
Sì alle risate in azienda
Fanno eccezione, naturalmente, gli operatori sociali che portano lo yoga della risata in carcere o altri ambienti protetti, come gli ospedali o le comunità. Un altro contesto sempre più gettonato è l’azienda, luogo per eccellenza di conflitti e frustrazioni, più facili da risolvere se si ride in compagnia. Sogna ad esempio di portarlo nella sua Simona Berdozzi, teacher di Fermo (si veda anche intervista a lato), anche lei entrata nel mondo dello yoga della risata da poco più di due anni: «Ridere con qualcuno è intimo perché butta giù le tue difese», osserva in conclusione Simona, che considera la risata un ottimo antidoto alle divisioni e alle tensioni tipiche di chi è costretto subire le pressioni «di capi e clienti».
 
Nelle Marche 40 club riuniti sotto YoRido
“La Garbo che ride” è il claim con cui venne pubblicizzato “Ninotchka”, il celebre film di Enrst Lubitsch che aveva per protagonista una fredda inviata del governo sovietico a Parigi, che si innamora di un affascinante conte francese dopo essere esplosa in una fragorosa risata. E’ proprio vero, insomma, che ridere fa bene, come sostiene Madan Kataria, fondatore dello Yoga della risata e delle migliaia di club ormai sparsi in tutto il mondo. Oltre 40 sono quelli marchigiani radunati sotto l’associazione YoRido di Tolentino, che ne ha aperti circa 800 anche in altre zone della Penisola. «Una nostra socia sta pensando di creare una versione francese a Strasburgo, chiamandola Yoridò», scherza il presidente Andrea Pensini, che - tolta la tessera annuale di adesione a socio ordinario di 15 euro - sottolinea l’assoluta gratuità per chi partecipa alle sessioni con i loro club: «Dice Madan Kataria che lo Yoga della risata deve arrivare a tutti», precisa. Per sapere dove sono i club di YoRido, basterà dare un’occhiata alla mappa geolocalizzata visibile sul sito della master maceratese Lara Lucaccioni: www.laralucaccioni.com/. 
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