Il sorriso spesso sotto scacco:
23 milioni di italiani con la gengivite

Il sorriso spesso sotto scacco: 23 milioni di italiani con la gengivite
di Piero Lai
6 Minuti di Lettura
Martedì 3 Aprile 2018, 12:02
Arrossamento, gonfiore, bruciore e sanguinamento minacciano il sorriso e la salute di un esercito di italiani. La bocca è un tallone d’Achille per 8 su 10 e 23 milioni soffrono di gengivite, spesso senza rendersene conto. Solo il 57% si rivolge a un esperto, mentre il 43% si affida al consiglio di amici, parenti o al “dottor Google”. Ma se trascurata, questa condizione può diventare la prima tappa di una rotta che ha per capolinea la parodontite, già conclamata in forma grave per un 10-14% di connazionali a rischio concreto di perdere i denti. Invece, imparando l’abc dell’igiene orale e a chiedere aiuto in tempo, il viaggio può finire diversamente. “Destinazione: gengive sane”. Si chiama così una campagna lanciata da Gsk Consumer Healthcare in collaborazione con l’Aidi, Associazione igienisti dentali italiani.

L’iniziativa sui Frecciarossa
Presentata a Milano insieme a un’indagine dell’Istituto di ricerca Gfk, l’iniziativa si svolgerà nei weekend del 13 e del 20 aprile a bordo di alcuni Frecciarossa sulla tratta Milano-Roma. E grazie alla consulenza gratuita di un team di igienisti dentali, permetterà ai passeggeri del treno di scoprire come giocare d’anticipo evitando complicazioni. I professionisti di Aidi saranno a disposizione per un colloquio personale e una valutazione generale dello stato di salute del cavo orale: spiegheranno cosa sono i disturbi gengivali e con che sintomi si manifestano, in che modo potrebbero evolvere e come fermare il viaggio verso l’irreparabile.

L’igiene orale fondamentale
Perché «solo se affrontati tempestivamente i disturbi gengivali possono essere reversibili», avverte la presidente di Aidi, Antonella Abbinante. «Per rallentare e/o interrompere il percorso - sottolinea - è importante una corretta routine di igiene orale. Prendersi cura ogni giorno della salute della bocca e affidarsi periodicamente a trattamenti di igiene orale professionale, fatti da un igienista dentale, può davvero fare la differenza. Il nostro viaggio con gli italiani è finalizzato a far comprendere l’importanza dell’agire preventivamente». Il nemico da tenere lontano è la parodontite, sesta malattia al mondo per incidenza, collegata a una sequela di problemi che vanno dalla perdita del dente all’aggravamento di diabete o patologie cardiovascolari, fino a un pericolo di parto prematuro nelle donne in gravidanza.

L’indagine su 2mila over 25
L’indagine Gfk ha coinvolto 2mila over 25 decisori nell’acquisto di prodotti per la salute orale, rappresentativi di circa 35,5 milioni di italiani. La fotografia restituisce un primo elemento chiave: «Il 77% ha sperimentato un disturbo alla bocca nell’ultimo anno e il primo della lista è proprio la gengivite - riferisce Stefania Fregosi, responsabile Marketing Effectiveness South Region Gfk - Sono consapevoli di soffrirne 23 milioni di persone, il 47% degli italiani, di cui il 26% in forma grave; però c’è un altro 18% che, pur avendo i sintomi, non sa riconoscerli. Si può quindi calcolare che la gengivite interessi il 65% della popolazione, cioè 2 persone su 3». «Manca dunque la consapevolezza del problema, ma anche della sua gravità», osserva la ricercatrice.

Il pericoloso fai-da-te
Il dato più allarmante è che «quasi una persona su 2 con problemi gengivali non si rivolge a un esperto (dentista, igienista dentale, farmacista) - segnala Fregosi - bensì al consiglio di persone vicine oppure a Internet». Un fai-da-te che finisce nel nulla: «Nel 58% dei casi questi pazienti non faranno niente per risolvere il loro disturbo, mentre chi si mette nelle mani di un professionista entra in un circuito virtuoso, una consulenza a 360 gradi che può indicare l’opportunità di correggere abitudini sbagliate (46%), di usare prodotti specifici (54%) o di affidarsi a un trattamento specialistico (37%)». Mario Aimetti, presidente della Sidp, la Società italiana di parodontologia e implantologia, paragona le gengive a «una coperta, o se vogliamo a una guarnizione che protegge l’osso e i tessuti sottostanti». Averne cura è cruciale perché, «se è vero che non tutte le gengiviti non trattate evolvono in parodontite, è altrettanto vero che tutte le parodontiti sono l’evoluzione di una gengivite». E sono tante: «Colpiscono il 45-50% degli italiani, il 10-15% in forma grave».

Il rischio di perdere i denti
Far finta di niente può togliere il sorriso, ma non solo. Gli effetti di una parodontite trascurata non si limitano infatti alla perdita dei denti: «Si tratta di una malattia infiammatoria cronica - avverte lo specialista - che porta in circolo miliardi di batteri e di sostanze tossiche» legate a doppio filo «con il processo di aterosclerosi alla base delle patologie cardiovascolari, con malattie metaboliche come il diabete o l’obesita, addirittura con un maggior rischio di nascite pretermine per le future mamme». Senza contare il peso economico: «Nel nostro Paese non ci sono dati, ma negli Usa la parodontite costa l’equivalente di 2,5 miliardi di euro all’anno per le sole spese odondoiatriche. E il costo globale per perdita di redditività è enorme, pari a 54 miliardi di dollari l’anno. Una corretta prevenzione - stima Aimetti - significherebbe abbattere questo problema di salute pubblica al di sotto del 4%». Da qui il senso della campagna che verrà ospitata nelle Business Lounge di 10 treni Frecciarossa Milano-Roma o Roma-Milano, con hostess dedicate e un panel di esperti Aidi gratuitamente a disposizione dei passeggeri.
 


Occhio alle fake news sulla salute dei denti
La salute dei denti comincia quando i denti non ci sono. Nei bebè «è importante detergere le mucose subito dopo la poppata, così si insegna al bambino ad associare la fine del pasto a una sensazione di bocca fresca». Se lo impara da neonato lo ricorderà per tutta la vita, e da grande dopo avere mangiato metterà sempre mano a spazzolino e dentifricio. È rivolto alle mamme il primo consiglio di Antonia Abbinante, presidente dell’Associazione igienisti dentali italiani (Aidi), intervenuta a Milano alla presentazione della campagna “Destinazione: gengive sane”, lanciata da Gsk Consumer Healthcare in collaborazione con Aidi. La seconda regola d’oro è rivolta a tutti e riguarda il tempo di spazzolamento: «Minimo 2-3 minuti», il quadruplo della durata media di lavaggio, pari 47 secondi. Come confermano anche le Linee guida ministeriali, «l’igiene orale quotidiana è la prima strategia da adottare per mantenere sana la bocca. Pratiche di igiene quotidiana e controlli periodici dal dentista e dall’igienista dentale sono due strumenti di prevenzione fondamentale», per la salute del sorriso e di tutto l’organismo. Affidarsi all’esperto, avverte Abbinante, è inoltre essenziale per riuscire a riconoscere gli amici dai falsi nemici della salute orale. Perché «anche su questa materia circolano fake news». Qualche esempio? «L’errore più frequente è pensare che uno spazzolino sia tanto più efficace quanto più è duro o grande». Un altro pericolo è fidarsi degli «intrugli della nonna come limone e bicarbonato per denti più bianchi. In realtà l’effetto non è sbiancante - ammonisce l’igienista - bensì corrosivo». Ecco allora sei amici di un sorriso sano: il movimento rotatorio, il momento giusto 20-30 minuti dopo aver mangiato, lo spazzolino elettrico, il filo interdentale e lo scovolino, il getto d’acqua casalingo, il nettalingua e i probiotici per un alito più fresco.
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