Secca, catarrosa o stizzosa: ecco
come combattere la tosse dei bimbi

Secca, catarrosa o stizzosa: ecco come combattere la tosse dei bimbi
di Piero Lai
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Martedì 13 Febbraio 2018, 13:31
Secca, stizzosa, catarrosa: le tossi non sono tutte uguali. E le cause possono essere tante: naso chiuso, rinosinusite, laringite, bronchite infettiva, ma c’è anche la tosse psicogena o, raramente, quella da corpo estraneo. In età prescolare almeno un bambino su tre ha assunto nell’ultimo mese un farmaco per la tosse. Lo ricordano gli esperti riuniti a Bologna al 12esimo Congresso Aist, complice anche l’influenza che quest’anno, secondo il Rapporto Influnet, ha colpito quasi 5 milioni di italiani, soprattutto bambini al di sotto dei 5 anni.



Un atto di difesa
«La tosse - sottolinea Susanna Esposito, ordinario di Pediatria all’Università degli Studi di Perugia e presidente dell’Associazione mondiale per le malattie infettive e i disordini immunologici, Waidid - è un fisiologico atto di difesa dell’apparato respiratorio, finalizzato a mantenere libere le vie aeree da secrezioni e materiale estraneo. Se nella maggior parte dei casi, soprattutto durante il periodo invernale, si tratta di tosse acuta, un fenomeno passeggero che fa seguito a un’infezione respiratoria spesso di natura virale, risolvendosi da sola in meno di una settimana, talvolta può essere invece la spia di infezioni più o meno gravi come rinosinusiti o polmoniti e può anche indicare la presenza di patologie sottostanti come l’asma bronchiale. Nella gestione del piccolo paziente con tosse è fondamentale, ai fini diagnostico-terapeutici, stabilire innanzitutto il carattere di acuzie o di cronicità di questo sintomo, valutandone le caratteristiche durante la fase acuta, la sua durata temporale e i sintomi associati».

Tre grandi categorie
La tosse si può suddividere in tre grandi categorie: acuta, persistente e cronica. La prima è causata soprattutto da infezioni virali e batteriche delle vie aeree superiori e in oltre il 30% dei casi l’agente eziologico più frequente è il rinovirus. Si tratta di una tosse stizzosa, inizialmente secca e scarsamente produttiva, e si può accompagnare a sintomi generali (febbricola, astenia), ostruzione nasale o rinorrea. Tende a risolversi inuna o due settimane.

La tosse persistente
Nel 10% dei casi di tosse acuta questa può proseguire anche per 3-4 settimane causando la tosse persistente (quella che «non finisce mai»). Anche nel nostro Paese attualmente, in primis per le inadeguate coperture vaccinali, la pertosse rappresenta la causa più comune di tosse persistente nel bambino di età scolare e nell’adolescente. Quella cronica è invece una tosse di lunga durata, anche per più di otto settimane, che può avere origine più di frequente da infezioni respiratorie ricorrenti, bronchiti batteriche protratte o asma bronchiale. In generale, la tosse cronica non ha stagionalità.
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