Una moda che può creare problemi
Attenzione ai tatuaggi con l'hennè

Una moda che può creare problemi Attenzione ai tatuaggi con l'hennè
di Daniele Pallotta
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Martedì 25 Luglio 2017, 13:40
Possono essere la causa di manifestazioni cutanee come prurito, eritemi, vescicole, bolle e orticarie. Ma possono anche dare origine a dermatiti e arrivare a scatenare persino stati febbrili. Temporanei, e per questo ingannevoli, i tatuaggi all’hennè, soprattutto in età pediatrica, sono assai pericolosi. La conferma arriva da uno studio a cura dell’equipe della clinica Pediatrica dell’Università degli Studi di Perugia, diretta dalla professoressa Susanna Esposito, ordinario di Pediatria.

La tentazione
Riprendono fiori, piccoli simboli, nomi e personaggi dei cartoon. Ogni estate sono una forte tentazione soprattutto per bambini, ma anche per gli adolescenti. Una pratica, quella dei tatoo, che in realtà ha origini antichissime nei Paesi orientali e nell’Africa settentrionale. Ma a rivelarne il rischio per la pelle dei nostri bambini e dei nostri ragazzi è la ricerca di Unipg pubblicata dalla rivista International Journal of Environmental Research and Public Health.

Una moda diffusa
«L’uso di tatuaggi temporanei all’hennè – evidenzia la professoressa Susanna Esposito, docente ordinario dell’Università degli Studi di Perugia e presidente dell’Associazione Mondiale per le Malattie Infettive e i Disordini Immunologici, WAidid - è ormai una moda molto diffusa nel nostro Paese soprattutto in estate. I tatuaggi sembrano innocui ma non lo sono. Da evidenze scientifiche emerge, infatti, che la sostanza chiamata para-fenilendiammina che spesso viene aggiunta all’hennè naturale per ottenere un colore più scuro e duraturo, per le sue caratteristiche molecolari può indurre sensibilizzazione cutanea con varie manifestazioni cliniche alle riesposizioni, tra cui la più comune è la dermatite allergica da contatto. Nelle persone allergiche al composto, in particolare, il tatuaggio temporaneo può scatenare reazioni violente con gonfiore e rossore, mentre in chi ha una pelle molto sensibile e delicata può dare origine a una dermatite irritativa più lieve, ma altrettanto fastidiosa».



Il ritocco
Secondo i risultati emersi, nel 50% dei casi presi in esame i tatuaggi all’hennè provocano manifestazioni cutanee fino a febbre entro uno o due giorni dalla prima applicazione. Nel restante 50%, invece, i sintomi compaiono solo dopo un ritocco mostrando, quindi, una sensibilizzazione cutanea alla para-fenilendiammina presente nell’hennè fino a 72 ore dall’effettuazione del tatuaggio. La necessità di terapie di lunga durata è un altro fattore che emerge dallo studio: nella maggior parte dei casi, la persistenza delle lesioni è stata riscontrata anche a una settimana dall’inizio della terapia con cortisone e antistaminici e una persistente discromia cutanea è stata osservata anche dopo quattro settimane dalla fine della terapia. Se certamente si arriva alla risoluzione del prurito e ad un miglioramento delle lesioni cutanee, in tutti i casi, secondo i dati emersi, ad un anno di distanza è riscontrabile una ipopigmentazione cutanea sulla zona dedicata al tatuaggio.
D’altronde, la para-fenilendiammina è uno dei più potenti allergeni da contatto. Si tratta di un colorante blu scuro attualmente vietato, secondo la legislazione europea, per uso cosmetico ad eccezione delle tinture per capelli per le quali è consentita a basse concentrazioni. Attenzione, dunque, a una pratica che, seppure considerata temporanea - visto che alla fine l’applicazione scompare nel giro di poco tempo -, potrebbe provocare comunque danni seri. Danni che, a volte, rischiano di diventare molto più duraturi e indelebili di una pennellatina di nero sulla nostra pelle.

Il fenomeno in crescita
La sensibilizzazione alla para-fenilendiammina, come ad altri allergeni, è un fenomeno in crescita nei bambini e negli adolescenti. La causa più comune sembra essere proprio l’esposizione ai tatuaggi con hennè in cui questa sostanza può essere presente in concentrazioni sconosciute o alte.

Occhio ai kit online
Dato l’uso diffuso della para-feni- lendiammina, meglio essere cauti considerando che sono molti i giovani che acquistano kit venduti online privi di qualsiasi garanzia, oppure si affidano a tatuatori improvvisati sulle spiagge che usano materiali scadenti e potenzialmente rischiosi.
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