Mille insidie per i bimbi con il caldo:
ecco i segreti per salvare la pelle

Mille insidie per i bimbi con il caldo: ecco i segreti per salvare la pelle
di Franco Limido
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Martedì 5 Giugno 2018, 13:14
Misteriosi puntini rossi che compaiono al mattino sulla pelle del bimbo, ma anche tumefazioni estese, dure e dolenti. Con l’arrivo del caldo e della bella stagione la pelle dei piccoli è presa d’assalto da una serie di insidie, che rischiano di lasciare le mamme nel dubbio tra rimedi della nonna e strategie più moderne, magari però lette su Internet. «La pelle del bambino ha caratteristiche particolari, ecco perché la prima regola è quella di utilizzare prodotti specifici, anche per proteggerla dal sole». Parola di Andrea Diociaiuti, responsabile Uos Dermatosi complesse e genodermatosi dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, che analizza per l’AdnKronos Salute i problemi più diffusi legati a caldo e sole, suggerendo soluzioni salva-pelle su misura per i piccoli.

L’insidia sudamina
La prima insidia si chiama sudamina. «Un arrossamento con lesioni puntiformi che spesso si manifesta dopo la nanna», spiega Diociaiuti.
Si tratta di un’infiammazione dei pori della pelle che, a causa dell’eccessivo calore, non riesce a traspirare correttamente. «Il fatto è che le mamme italiane tendono a coprire troppo il piccolo, anche di notte - osserva l’esperto - Un errore da evitare, ma con il caldo l’ideale non è il condizionatore: meglio un deumidificatore che lo aiuterà a riposare bene senza sudare». Per trattare i ‘puntinì, poi, «no a creme grasse che non consentono una normale sudorazione della pelle: l’ideale è lavare più spesso il bimbo, coprirlo meno e utilizzare una crema non grassa, anti-infiammatoria e con sostanze lenitive».

No a pomate e talco
Evitare, invece, le pomate a base di ossido di zinco usate contro le irritazioni da pannolino. «Sarebbe come “stuccare” la pelle del bimbo», dice Diciaiuti. No anche al talco, «che il bambino piccolo può inalare: meglio quello in forma liquida». Occhio poi alle punture d’insetto, che talvolta causano tumefazioni talmente estese e dure da portare direttamente in pronto soccorso. «Non è raro - prosegue lo specialista - che i bimbi atopici siano iper-reattivi alle punture d’insetto, con eritemi anche di 10 centimetri e, talvolta, anche 4-5 lesioni sul corpo». Si tratta di casi che possono essere trattati a livello locale con cortisone e la somministrazione di antistaminici. Ma la buona notizia è che «con il passare degli anni questo tipo di reazione si attenua. È importante proteggere il bimbo dagli insetti con repellenti naturali e sostanze indicate per questa fascia d’età. Il consiglio, nel caso di bimbi molto piccoli, è quello di applicare il repellente sul lettino o sul vestitino piuttosto che direttamente sulla pelle», suggerisce Diociaiuti.

Occhio al sole
Infine il sole: «Anche i bimbi vanno protetti, persino sotto l’ombrellone, perché la sabbia ha un effetto riflettente. È importante usare schermi 50+ da applicare più volte al giorno, formulati specificamente per i bambini. E questo fino a sviluppo avvenuto», raccomanda l’esperto. No al sole nelle ore più calde, e ricordare di riapplicare la crema dopo il bagno. «Il sole non va demonizzato - precisa - perché è prezioso per la sintesi della vitamina D, ma la pelle dei bambini va sempre protetta, anche dopo i 10 anni quando sembrano più grandicelli ma in realtà rischiano di sfuggire al controllo dei genitori e “dimenticano” la protezione».

Le creme specifiche
«Le creme specifiche per i più piccoli - ricorda Diociaiuti - hanno filtri fisici e non chimici e sono ideali per la sicurezza dei bimbi, perché non hanno alcuna interazione ormonale. La buona notizia è che, rispetto a qualche anno fa, sono disponibili prodotti più facili da applicare: suggerisco di optare per formulazione in latte, più morbide, e in spray». Infine, non dimenticare testa e occhi: «In questo periodo e per tutta l’estate - conclude - è importante utilizzare un cappellino, l’ombrellino e ricordare di proteggere sempre gli occhi con gli occhiali da sole: il rischio è quello di incappare in cheratiti e congiuntiviti».
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