Lo streetwear è da (Danilo) Paura:
«Il look per l'estate? Astri e pianeti»

Lo streetwear è da (Danilo) Paura: «Il look per l'estate? Astri e pianeti»
di Massimiliano Viti
4 Minuti di Lettura
Giovedì 29 Marzo 2018, 13:15
Da Paura. È l’abbreviativo di Danilo Paura ma è anche quello che dicono gli appassionati di streetwear quando vedono le sue collezioni. Danilo Paura è un affermato designer e icona di alto livello. Collabora con Superga, con il marchio Kappa ed è molto conosciuto da chi ama questo mondo. Calabrese di origine con residenza a Rimini, Danilo è molto legato alle Marche.



Da dove viene questo legame con la nostra regione?
«Il mio socio Cristian Mignaniello è di Senigallia, città dove ho aperto anche un negozio. Poi con la crescita del brand, nato nel 2009, abbiamo deciso di abbandonare il retail per concentrarci su altri progetti. Nelle Marche produco il 90% della collezione. Per le calzature uno dei miei partner è l’azienda Raparo di Montegranaro».

È vero che ha capito di poter diventare un designer facendo il commesso a Riccione?
«Avevo studiato Costume e Moda e poi ho fatto il commesso per 8 anni in un importante negozio di Riccione che aveva anche clienti famosi come Jovanotti, Albertino, Bob Sinclair. Mi sono accorto che riuscivo a intuire in pochi secondi quale sneaker poteva colpirli. Così, un po’ per gioco è nato il marchio Danilo Paura».

Come è strutturato il suo business?
«La produzione è tutta made in Italy e le vendite sono per l’80% in Italia e per il 20% export. Ritengo che avere un brand riconosciuto in Italia sia molto più interessante che essere noto all’estero. Nel campo della moda l’Italia ha un peso specifico maggiore e se vuoi essere forte altrove devi prima esserlo nel nostro Paese. Poi c’è la collaborazione con Superga e con Kappa, due brand che sono al top e che mi danno un respiro e una vetrina internazionale».



Lei ha tre marchi.
«Sì. La linea Paura è intuitiva; Mirror è la valvola di sfogo della mia creatività e Danilo Paura è la prima linea, nata da due anni che ambisce a misurarsi con i grandi brand».

Perché la tendenza streetwear sta contaminando la moda?
«Ci sono molti fattori. Credo che la diffusione dello streetwear sia legata alle sneaker. Il lancio delle Nike Jordan 1 avvenuto nel 1985 è stato il big bang della tendenza streetwear. Nasce come scarpa sportiva, poi viene indossata da chi fa hip hop e poi la sneaker diventa scarpa per tutti e per tutte le occasioni. Un ruolo fondamentale lo hanno giocato e lo giocano gli influencer. Anni fa erano ben vestiti ora hanno un bel paio di sneaker ai piedi. Un esempio? Pensiamo a Gianni Agnelli e Pharell Williams. Il mondo streetwear, inoltre, è molto legato all’arte ed è adatto per il racconto delle storie che ci sono dietro ai prodotti. Racconto che oggi va molto di moda. Infine c’è la caratteristica della comodità, oggi le persone vogliono stare comodi anche quando partecipano ad eventi più formali. Ieri ci si andava giacca e cravatta oggi si indossa una felpa. A tutto ciò ha contribuito anche la comunicazione e i social».



Ma il fatto che grandi brand stanno investendo sullo streetwear non le fa...
paura?

«No, anzi, meglio così. Quando Supreme si è alleato con Louis Vuitton è cambiato il mondo. I grandi brand vengono a giocare su un terreno che è il mio, è il mio campo di battaglia per cui entrare in un negozio e vedere la linea Danilo Paura accanto a quella di grandi griffe è un’attestazione del nostro operato».

Le tendenze moda della prossima estate?
«I pantaloni sono allungati. Lo stile sarà più pulito (meno borchie e accessori) e più orientato al bongusto. Le sneaker saranno modello chunky (quelle col fondo dai volumi importanti). La moda del calzino ormai è superata. Credo sia la sneaker a condizionare la moda. Più in generale si accentuerà ancora di più il mixaggio degli stili; elegante con sportivo. Magari una t-shirt economica sopra un bel pantalone (o viceversa) e un bel paio di sneaker».

E la sua collezione per l’estate 2018?
«Il tema dell’estate 2018 è il condizionamento degli astri e dei pianeti. Quindi ho scelto colori provenienti da Giove e da Marte. Poi molte fantasie».

Cosa non può mancare nel suo armadio?
«Un paio di sneaker, mi pare ovvio, un giubbetto biker vintage, un denim giapponoese e una t-shirt bianca»
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