Chiara Carradori e i suoi costumi
che alla luce del sole paiono tatuaggi

Chiara Carradori e i suoi costumi che alla luce del sole paiono tatuaggi
di Massimiliano Viti
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Giovedì 17 Agosto 2017, 15:51
Un tuffo nel Made in Italy. Non solo perché disegna costumi ma perchè ama, promuove e valorizza il made in Italy, che spesso si traduce in made in Marche. Chiara Carradori, originaria di Fiuminata, è diventata nota per aver ideato dei costumi con ricami aperti che, grazie alla differente abbronzatura, creano un effetto tattoo sulla pelle. I costumi Kiskin sono approdati al Grande Fratello, all’Isola dei Famosi e sono stati presentati anche al Billionaire. Ma è con il progetto Hyper Room, in piazza San Babila a Milano, che Chiara ha compiuto un ulteriore step.



Chiara, come mai dopo aver studiato economia, ha investito nel mondo della moda?
«Ho studiato economia a Perugia ma sono cresciuta nell’azienda di mia madre, Intimo Stella di Pioraco, che produce intimo e costumi da bagno principalmente per La Perla ma anche per Scervino, Marras, Moschino e altri. Poi, insieme a mia madre, decidemmo di aprire un outlet di intimo e mare e quindi ho iniziato a lavorare attivamente in azienda, dalla produzione alla vendita. Infine è arrivata l’idea del bikini tattoo e da qui la volontà di creare una collezione mare giovane originale ma di alta qualità made in Italy. Nel 2010 è nata Kiskin, un nome di fantasia derivante dalle parole kiss (bacio) e skin (pelle)».

Quali sono stati i costumi best seller di questa estate?
«I costumi interi e monokini».

Quale è il tuo oufit ideale per una ragazza pronta per un cocktail party?
«Con un tubino e giocando sugli accessori borsa, scarpa e gioiello non si sbaglia mai».



Com’è nata l’idea del burkini?
«Con Hyper Room abbiamo avuto aperture per il mondo arabo per cui mi è venuto in mente di creare una linea di burkini in grado di far sentire la donna che lo indossa sempre fashion e alla moda senza perdere la propria femminilità».

Dove vengono prodotti i suoi costumi?
«Tutto made in Marche».

Quali saranno le novità che presenterà a settembre per l’estate 2018?
«Inserirò materiali innovativi non usuali nella moda e allo stesso tempo continuerò ad offrire modelli di alta qualità ma soprattutto funzionali e quindi adatti anche fuori dall’acqua».

Cos’è Hyper Room?
«Uno showroom multisettoriale (fashion, food, design, beauty) che offre alle aziende una struttura capace di dare un posizionamento nella città della moda italiana, dove buyer internazionali acquistano i prodotti made in Italy. Grazie alla collaborazione tra aziende diverse, riusciamo ad ottenere una comunicazione e una vendita a prezzi molto più competitivi. Il 90% delle aziende presenti è marchigiano».

E quali sono i risultati?
«Dopo solo un anno e mezzo, Hyper Room è riuscito a dare al mio marchio molta visibilità anche in mercati quali Russia, Medio Oriente, Cina ed America. L’esperienza in Hyper Room mi sta insegnando che in tutti i settori, in un momento in cui c’è eccesso di domanda per tutto, occorre necessariamente distinguersi oltre che per la qualità made in Italy per l’originalità e la funzionalità. Soprattutto per chi non ancora un brand forte a livello nazionale e internazionale».



Quali sono i punti di forza dell’essere marchigiano nel mondo della moda?
«Siamo riconosciuti come grandi produttori e lavoratori e in un momento in cui l’estero sta perdendo la fiducia verso il vero made in Italy (anche a causa della produzione che spesso avviene all’estero), questa è una caratteristica molto importante per avere credibilità. E’ quasi una garanzia. Ai marchigiani manca il sapersi vendere e saper comunicare ed è per questo che ho pensato di creare una struttura come Hyper Room».

Qual è il suo sogno professionale?
«Offrire una struttura e una vetrina per il mondo alle aziende italiane in cui poter sviluppare le proprie idee e prodotti a costi contenuti. In questo modo si riesce ad inserire nel mercato prodotti di alta qualità made in Italy, originali e innovativi ma a dei prezzi competitivi».
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