Cappotto over e lingerie a vista:
così Malloni veste la donna

Cappotto over e lingerie a vista: così Malloni veste la donna
di Massimiliano Viti
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Giovedì 7 Dicembre 2017, 15:27 - Ultimo aggiornamento: 15:28
Avere uno stile riconoscibile al primo sguardo è l’obiettivo di ogni griffe e di ogni direttore creativo. Lo ha centrato il brand Malloni con linee decise e strutturate, pantaloni dai volumi ampi, capi dalle forme ricercate e un mix tra avanguardia e sartorialità. Lo stile Malloni risulta sempre moderno e di impatto, “uno stile che si è emancipato” ha affermato Floriana Orsetto che questo stile lo ha creato e continua a renderlo contemporaneo. La visione proposta della donna, come dinamica lavoratrice, discreta ed elegante, incline ad una sensualità delicata e non urlata, ha ricevuto sempre grandi apprezzamenti permettendo lo sviluppo dei brand Malloni e Ixos, dalle calzature all’abbigliamento.

Signora Orsetto, lei è una che ha avuto la passione per la moda fin da piccola o la moda è stato lo sbocco naturale delle proprie attitudini?
«L’interesse per questo affascinante mondo nasce precocemente, durante l’adolescenza. Ricordo ancora la cura e l’attenzione nello scegliere il mio primo outfit, per il giorno della Cresima. Il mio primo negozio d’abbigliamento l’ho aperto nel 1982 a Fermo e per 16 anni sono stata commerciante, poi il cambio di prospettiva, nel 2000, con la prima collezione Malloni. Possiamo quindi dire che io abbia scoperto tardivamente le mie attitudini dal lato creativo, raffinando quella sensibilità sviluppatasi negli anni».

Qual è la più frequente fonte di ispirazione?
«L’ispirazione può arrivare da ogni direzione: archivi di ricerca, un viaggio, una mostra, correnti artistiche passate».



Chi è la donna che sceglie Malloni?
«È una manager, consulente finanaziaria, consulente immobiliare, architetta, ingegnere, personaggio dello spettacolo e della cultura. Una donna con un carattere forte e deciso, con una personalità sicura e libera e uno stile di vita intenso e organizzato. Ha la necessità di apparire formale ma non uniformata. Il suo apparire deve essere gradevole e adeguato al confronto con la società medio alta di diverse nazionalità. Non ha bisogno di mostrare look forti in quanto è già forte di carattere e sicura di sé. Non vuole indossare uno stile classico perchè ama distinguersi. Non ha tempo e voglia di fare i percorsi dello shopping tradizionale e gradisce la consulenza di un venditore esperto. Gradisce un total look e se si sente a suo agio non ha altri bisogni se non quello di tornare dove ha trovato un buon prodotto con un servizio adeguato».

L’abbigliamento che lei disegna è legato al loro stile di vita?
«Sì, la nostra donna è essa stessa ispirazione».

E lei a cosa non rinuncerebbe mai?
«Ai pantaloni e alle scarpe basse senza tacco. Non amo le gonne. Molto importante è il comfort delle materie nel creare un outfit dai volumi unici, sempre costruiti sui giochi di stratificazione».

Quale outift ritiene indispensabile per una donna e quale per un uomo?
«Per la donna, in questo momento, è indispensabile un cappotto over, caldo e avvolgente che strizza l’occhio agli anni ‘90, magari indossato con un abito di maglia e uno stivale di vernice sopra il ginocchio. Per l’uomo trendy è invece interessante reinterpretare uno stile street in maniera elegante e raffinata. Ad esempio panta-jogging e bomber di in materiale tecnico, mixato a velluto».



Quali sono i capi best seller dell’inverno 2017/2018 fino ad oggi?
«Trench in vinile; colori rosso/camel; stivale alto; check e pied de poule; lingerie a vista».

Quali sono le tendenze moda della primavera-estate 2018?
«I focus sono fiocchi, nodi, rouches, maniche voluminose, materiali luminosi e naturali in abbinamento».

E come le ha declinate Malloni?
«Abbiamo interpretato questo trend sul filo del concettuale con interpretazione creativa fruibile e funzionale ma allo stesso tempo all’insegna della comodità. Capi che trascendono la moda per diventare contenitori di significati suggestivi ed identificativi».

Quali sono i pregi e i difetti di essere marchigiana e di vivere/lavorare nelle Marche?
«I pregi della nostra terra sono senz’altro da ricercare nello stile di vita e nel paesaggio. Tra i difetti sicuramente la decentralizzazione rispetto ai distretti produttivi del tessile e la lontananza dalle sorgenti creative che generano e lanciano le tendenze».
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