Anton Giulio Grande: «Tacco 12
e leggins? Bisogna saperli portare»

Anton Giulio Grande: «Tacco 12 e leggins? Bisogna saperli portare»
di Agnese Testadiferro
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Giovedì 14 Settembre 2017, 13:19
Notata e ricordata, così dovrebbe essere la donna. Ma, conforme al suo modo di essere e di fare, altrimenti la volgarità è dietro l’angolo. A sottolinearlo è Anton Giulio Grande, stilista di haute couture che sabato sera ritornerà nelle «stupende Marche» per presentare la nuova collezione in Piazza della Repubblica a Jesi «grazie all’invito di Sandro Fiorentini dell’agenzia Art & Work.



Come è la donna 2017-2018? 
«La mia è sempre una donna …donna. Vedo la donna nella maniera classica: femminile. Una donna che sia al passo con i tempi, ma con la femminilità che sia sempre al primissimo piano. Linee femminili, morbide, ma anche sexy e sensuali. Indipendentemente dalla stagione e dalle circostanze, che sia un outfit da lavoro o da gran soirée, il mio comun denominatore è sempre lo stesso: una donna estremamente femminile».

Come intende la femminilità? 
«Una donna che abbia cura di se stessa. La cura in questi temi si è un po’ persa, e la donna è diventata sempre più volgare, più prepotente. Molte abbinano le cose seguendo troppo le tendenze e non facendo invece un esame attento ed obiettivo davanti lo specchio. Non è detto che tutto ciò che si usa è bello e che tutto ciò che è trend e di moda debba per forza indossarlo chiunque».

Cosa è lo stile? 
«Qualcosa di innato, ma soprattutto è qualcosa di soggettivo».



Quali sono gli errori più comuni che vede? 
«Proprio quello di seguire troppo le tendenze. La vera eleganza è indossare qualcosa che sia anche fuori dal tempo, è saper essere originali e non essere la copia di un immagine che vediamo sul web o in qualche campagna pubblicitaria. Essere elegante significa anche saper abbinare qualcosa di attuale su stesse senza risultare ridicole».

Esempi? 
«I leggins: se non te li puoi permettere, lasciali perdere! Il tacco 12 mettilo solo se sui tacchi ci sai camminare e hai belle gambe e bel portamento, altrimenti utilizza un tacco da 8 cm; è più bello ed elegante vedere una donna che cammina con facilità e disinvoltura su un tacco più basso che una che manifesta difficoltà e si rende ridicola su quello più alto. Non è neanche detto che una donna bassa debba utilizzare per forza i tacchi altissimi, anzi, secondo me, così facendo, risulterebbe ancora più bassa perché sembrerebbe che abbia più tacco che gamba».

Quale il consiglio per non esagerare? 
«Stare attente alle proporzioni. Guardarsi allo specchio e farsi un esame attento ed obiettivo di se stesse per migliorarsi sempre».



Come definisce la sensualità? 
«È una dote. Si può certamente coltivare, ma non si va a scuola per impararla perché la sensualità la si ha dentro. È molto più importate della bellezza. Attraverso la sensualità si trasmette qualcosa che non si può toccare ma che si esprime. È un modo di parlare, camminare, di gesticolare, di toccarsi i capelli; è uno sguardo. È un modo di essere. È indipendente dalla taglia e dall’età e dal prezzo dell’abito che si indossa».

Quanto conta nel look l’acconciatura dei capelli? 
«Molto! Non amo però le cose costruite, le “torte-meringhe” che si fanno sulla testa. Un conto è ciò che vediamo nelle celebrity e nelle modelle: certe acconciature sono un modo per non passare inosservate. Importante è invece avere un capello curato e sano. A mio avviso, i capelli al vento sono molto belli e sensuali, a patto che abbiano una bella messa in piega e siano sani. Quando si va su con gli anni meglio la lunghezza medio corta o un raccolto; il capello corto solo a chi ha un viso straordinariamente particolare. Trucco e capelli sono fondamentali, ma l’importante è non esagerare».
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